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ANSA – 180907 – Caporetto 90 anni dopo rivive in bus

(ANSA) – MILANO, 18 SET – A Caporetto in autobus, con uno storico d'eccezione come guida, per capire i perché di una disfatta entrata nella storia e nel parlare quotidiano: è quanto potranno fare un centinaio di persone, quante ne può ospitare "éStoriabus" ideato in occasione del III Festival internazionale della Storia di Gorizia. Il bus della storia domenica 23 settembre compirà una gita nel cuore della storia, avendo come meta i luoghi della Battaglia di Caporetto, di cui si sta per celebrare – fra poco più di un mese – il 90° anniversario. "éStoriabus", per iniziativa dell'APT (Azienda Provinciale Trasporti Spa di Gorizia) e della LEG (Libreria editrice Goriziana), in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia consentirà di viaggiare nello spazio e soprattutto nel tempo, da Gorizia al fronte di Caporetto, rivivendo luoghi e svolgimento della battaglia, grazie alla guida del generale Fabio Mini, già Capo di Stato Maggiore del Comando Nato delle Forze Alleate del Sud Europa, e comandante della Forza internazionale di sicurezza in Kosovo, stratega militare di prestigio nonché autore di numerose pubblicazioni. Mini parlerà dei protagonisti di quelle ore drammatiche, dal generale Cadorna all'allora tenente Erwin Rommel – più tardi passato alla storia come la 'volpe del deserto' – offrendo così, per la prima volta sul campo, la sua interpretazione storica e storiografica sulla battaglia di Caporetto, combattuta fra il 23 e il 24 ottobre 1917 con la rotta dell'esercito italiano davanti a quello austro-ungarico appoggiato da truppe tedesche. "Innanzitutto – spiega il generale Mini – il ritorno a Caporetto potrà servire a documentare una importante smentita delle teorie 'colpevoliste' nei confronti dell'esercito italiano e in particolare dei soldati e delle truppe, rimasti vittima di un approccio distante e poco idoneo da parte di chi li comandava, primo fra tutti naturalmente il generale Cadorna. La rilettura che di Caporetto vorrei offrire parte da presupposti non solo storici e strategici ma anche umani e antropologici. Vorrei superare quelle semplificazioni banalizzanti dell'Impero austro-ungarico come 'nemico e forza del male', contro l'esercito regio italiano inteso quale 'forza del bene di riconquista'". "A fine battaglia – aggiunge Mini – persino le parole del 'conquistatore' Rommel furono molto più benevole e rispettose delle critiche ingiustificate mosse dal generale Cadorna, e dalla storiografia immediatamente successiva, all'indirizzo dei soldati e delle truppe italiane". Le prenotazioni sono possibili all'Apt Gorizia e alla Libreria Editrice Goriziana.(ANSA).

 

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