È bastato che si spargesse una voce sull’esecuzione anche del ”Va pensiero” per scatenare le reazioni politiche. Quelle note del Nabucco di Verdi, che piacciono a Umberto Bossi, ormai vengono lette in chiave leghista. Insomma, un inno alla Padania. Poco importa che a Trieste la frase ”Oh mia patria sì bella e perduta!” sia diventata l’inno degli esuli istriani. Non in contrapposizione con l’inno di Mameli, anzi, specie nella data del 26 ottobre. «Il ”Va pensiero” vince cento a zero», dice il leghista Pietro Fontanini. Che esclude la propria presenza ai festeggiamenti: «Non allarghiamoci troppo». Pronte le repliche: «L’inno nazionale – dice Debora Serracchiani (Pd) – non può essere sostituito da nulla». «Stupidaggini della Lega», rincara Roberto Menia (Fli).