morpurgo

11 nov – In arrivo il volume ”La Donna in Istria e Dalmazia”

PRESTO IL VOLUME

“LA DONNA IN ISTRIA E IN DALMAZIA NELLE IMMAGINI E NELLE STORIE” 

 

Una splendida pubblicazione rende omaggio

alla figura femminile dal Cinquecento all’esodo nel Novecento

 

Sarà disponibile nei prossimi mesi, a cura dell’ANVGD, il volume “La donna in Istria e in Dalmazia nelle immagini e nelle storie“, nel quale viene pubblicata un’ampia ed accurata scelta dei materiali iconografici e documentali esposti nella Mostra allestita nel 2005 nella Biblioteca nazionale di Roma, ideata e curata da Giusy Criscione e realizzata dall’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia con il patrocinio dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione del Ministero per i Beni Culturali e la Biblioteca Nazionale.

Dalla fine del Cinquecento ad oggi, la mostra sottolineava – ed il bel volume in corso di preparazione conferma – la ricchezza dell’apporto femminile alla storia dell’Adriatico orientale, attraverso una documentazione che comprende, oltre ad un ricco corpus di fotografie (di particolare interesse quelle di Luciano Morpurgo che ritraggono le condizioni di vita delle contadine istriane dell’inizio del Novecento) rarissime raccolte di cartoline, oggetti di uso quotidiano, opere di August Tischbein, di Giuseppe Lallich, Pietro Marchesi, ritratti e caricature di Eugenio Bosa, documenti privati di famiglie illustri, testimonianze di donne celebri nella letteratura e nello spettacolo: poetesse e scrittrici, ma anche attrici come le sorelle Gramatica e Alida Valli.

Nelle sue ben 276 pagine corredate da uno splendido apparato fotografico, il volume restituisce – come allora l’esposizione – una ricchissima storia “al femminile” dalla quale emerge potente la complessa realtà di quelle donne volitive e forti, antesignane di atteggiamenti moderni e vero fulcro della tradizione familiare, tanto più preziose in quanto depositarie di una memoria storica che ha subito traumatici e radicali cambiamenti a seguito dell’esodo della popolazione italiana nel secondo dopoguerra.

La scelta della donna istriana e dalmata quale soggetto attivo della storia permette di conoscere ed apprezzare molti tratti inediti della civiltà e del carattere della popolazione di lingua e cultura italiane che ha vissuto, e in parte vive ancora, lungo la costa dell’Istria, del Quarnero e della Dalmazia. Nella donna di queste aree si concentrano e si esaltano gli aspetti preponderanti di un popolo, perché la figura femminile è la risultanza di elementi caratteriali e culturali tipici: in lei si manifestano la fierezza del carattere, la bellezza spesso solare e schietta, la resistenza alla fatica dettata da un innato senso del dovere, il saldo legame alla famiglia sia di origine che acquisita.

Come la Mostra, anche il volume abbraccia un ampio arco di tempo che parte dal Cinquecento e giunge all’esodo del Novecento. Intento della curatrice è di porre in luce le presenze femminili significative nei ruoli più diversi e presso tutti i ceti sociali. Preziosi, al riguardo, i prestiti concessi da collezionisti privati, che hanno messo a disposizione le rarissime raccolte di cartoline, di oggetti d’uso quotidiano, i costumi, e da musei quali i Civici di Trieste, la Fondazione Scaramangà e il Museo di Arte e Tradizioni Popolari di Roma.

«Questo libro che presentiamo – scrive nella Presentazione il presidente dell’ANVGD Lucio Toth – […] vuole offrire alla dimensione del mito e della nostalgia una base documentaria, basata su fonti iconografiche e letterarie, che diano ragione di eventi per i più incomprensibili, per scarsa conoscenza dei contesti storici e ambientali nei quali questi eventi si sono prodotti, con la conseguente chiusura del cuore e della mente provocata da pregiudizi radicati nell’ignoranza. E ci si accorge, rovistando archivi e bauli, musei e biblioteche, studi di professionisti e tinelli di case popolari, che questa eredità di ricordi si trasmette  prevalentemente per via femminile, come se alle donne fosse toccato in sorte non solo il salvataggio materiale dei focolari domestici, ma della loro stessa minuta, quotidiana memoria, custodita come un frutto prezioso nel ventre profondo dei ricordi infantili e giovanili».

È dunque anche un omaggio alla tenacia e alla saggezza delle donne istriane, fiumane e dalmate, testimoni ed artefici del loro tempo, in ultimo anche nella circostanza avversa e drammatica dell’esodo dalla Venezia Giulia e dalla Dalmazia: la memoria della storia è custodita nei loro scrigni preziosi ed espressa con le loro parole instancabili, che questa edizione vuole trasmettere nella loro forza e bellezza.

 

Questo l’Indice del volume:

Presentazione di Lucio Toth; Introduzione di Giusy Criscione; Una fabbrica d’emancipazione femminile: Storia delle tabacchine rovignesi di Rosanna Turcinovich Giuricin; Il sale della vita di Rosanna Turcinovich Giuricin; Il costume istriano e dalmato nelle fonti iconografiche di Grazia Bravar; Alcune considerazioni sulla letteratura della memoria e dell’esodo di Giusy Criscione; Voci femminili dell’Istria e di Fiume di Elis Deghenghi Olujic.
Cap. I La donna e il mare; Cap. II Donna e madre; Cap. II.1 Le Famiglie; Cap. III Donne al lavoro; Cap. IV Donne illustri; Cap. V L’Esodo; Cap. VI Costume e Costumi; Cap. VII Ritratti e Tipi

 

 

Luciano Morpurgo (Spalato), Donna con cappello, MIBAC, Istituto per il Catalogo e la Documentazione, Fondo Morpurgo, Roma. La copertina del volume

 

 

beltrame

 

 Achille Beltrame, frontespizio de L’Istria, di E. Silvestri, Vicenza 1903

 

 

gramatica

 

Irma Gramatica (Fiume, 1867-Firenze 1962), MIBAC, Istituto per il Catalogo e la Documentazione, Fondo Mario Nunes Vais, Roma

 

 

1947

 

 Roma, Villaggio Giuliano-Dalmata, 1947. Primi insediamenti

 

 

 

 

  

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