TURATE (Como). Ieri ha festeggiato il suo novantesimo compleanno Mattea Bulich, storica postina di Turate dove ha consegnato la corrispondenza per quattro lustri.
Nata a Zara nel 1917, la signora ha attraversato metà Italia ed è incorsa in numerose e sfortunate vicende prima di “approdare” nel piccolo paese comasco, di cui è stata, per pù di vent’anni, la portalettere “ufficiale”.
Il mestiere l’ha appreso già a diciott’anni a Zara. Proprio questa professione, pero’, l’ha fatta finire in prigione. Portata in carcere dai soldati titini semplicemente perche’ era una dipendente statale. Dopo il carcere, la Bulich è stata sfollata nei capi profughi. Insieme alla famiglia si è trasferita a Trieste, a Udine, a Marina di Carrara ed infine, dopo aver vinto un concorso pubblico, a Turate: e qui ha potuto proseguire il tanto amato mestiere di postina.
“L’arrivo è stato buffo – come lei stessa ricorda – Sono scesa alla stazione con la mia piccola valigia di cartone ed ho subito chiesto informazioni, temendo di aver sbagliato destinazione. Una signora mi ha gentilmente risposto (nel dialetto che ora conosco bene, ma che per me allora era una lingua sconosciuta): “L’è Turaa!”. Io allora ho pensato: “Mamma mia, ho sbagliato comune!”. Invece non avevo affatto sbagliato. Ero arrivata proprio a Turate: un paese straordinario, una comunita’ affettuosa che ha saputo accogliermi generosamente, a braccia aperte”.
Mattea Bulich ha però altrettanto generosamente omaggiato e ringraziato il suo paese adottivo, prestandovi servizio per più di venti anni come postina.
Ha consegnato la corrispondenza a generazioni di suoi concittadini. Tra loro anche a un bambino , Leonardo Carioni, ora sindaco e presidente della provincia di Como.
“La signora Bulich è una colonna portante di Turate, una figura storica per il mio comune – dice lo stesso Caironi – La ricordo ancora mentre girava per il paese con il suo motorino e, oltre a consegnar la posta, dispensava buoni consigli ed un sorriso. Sempre molto disponibile ed amica di tutti, svolgeva il proprio lavoro con meticolosità ed impegno, in anni in cui si è assistito all’incremento esponenziale delle spedizioni postali. Ovviamente le porgo i miei più sentiti auguri ed un sincero ringraziamento per quanto ha fatto per Turate”.
Alla domanda però se si sente poù di Zara o di Turate, Mattea Bulich semplicemente risponde: “Io mi sento italiana e basta. Sono nata a Zara, in Italia; sono vissuta a Turate, sempre in Italia”. Per lei è stata fatta richiesta di “cavaliere della repubblica Italiana”, per il servizio prestato allo stato anche in circostanze difficili e drammatiche come quelle belliche.
Sarebbe certo un riconoscimento alla postina, ma soprattutto alla donna, Mattea Bulich, che ha coraggiosamente e diligentemente servito la comunità, sia essa di Zara o di Turate.