di FRANCO BABICH
CAPODISTRIA Un carico di scorie radioattive, proveniente dalla Serbia, ha attraversato lo scorso week-end la Slovenia su un treno speciale per essere caricato a Capodistria su una nave con la quale è partito poi per la destinazione finale, un sito segreto in Russia. Il carico, secondo fonti ufficiali, era composto da 8mila barre di uranio arricchito, utilizzato in passato nel reattore dell'Istituto per l'energia nucleare di Vinca, presso Belgrado. Il trasporto doveva essere effettuato nella massima segretezza, ma la notizia è trapelata da fonti serbe, ed è stata successivamente diffusa dai media sloveni.
È andato comunque tutto senza intoppi, hanno comunicato le autorità di Lubiana domenica sera. In quel momento, la nave con il pericoloso carico aveva già lasciato le acque territoriali slovene. Il treno, partito da Belgrado via Ungheria per raggiungere Capodistria – visto che Ucraina e Croazia hanno negato il permesso di transito – ha raggiunto il confine ungherese – sloveno nella località di Hodos sabato sera alle 21. In condizioni di massima sicurezza, con il coinvolgimento, tra gli altri, della Direzione nazionale per la sicurezza nucleare, delle Dogane, del Ministero dei trasporti e della polizia, il convoglio ha continuato il viaggio un'ora più tardi. A Pragersko, scrive il quotidiano ”Vecer” di Maribor, c'è stato il cambio di locomotiva, e poi il treno ha proseguito in direzione di Capodistria, dove il carico, contenuto in una serie di contenitori speciali, è stato immediatamente trasferito sulla nave, che stava già aspettando. Non è la prima volta che materiale radioattivo prodotto dal reattore dell'Istituto di Vinca viene inviato in Russia, e non è la prima volta che un carico di questo tipo attraversa la Slovenia.
Anche in questo caso, l'operazione è stata finanziata dalla comunità internazionale, con il consistente contributo degli Stati Uniti, che dopo l'11 settembre dedicano particolare attenzione al problema delle scorie radioattive, per evitare che l'uranio arricchito – in qualsiasi parte del mondo venga prodotto – rischi di finire in mano ai terroristi. L'ultima volta che la Slovenia è stata attraversata da un treno con un carico radioattivo speciale era nel settembre del 2008, quando 154 chilogrammi di uranio proveniente da un Istituto di ricerca di Budapest era stato caricato su una nave per Murmansk.
Gli ambientalisti sloveni si sono fatti sentire. Non è giusto effettuare questi trasporti in segreto, «la gente ha diritto di conoscere i rischi e le misure da adottare in caso di incidenti», ha dichiarato il rappresentante di Greenpeace in Slovenia Dejan Savic. Non si deve inoltre dimenticare, ha aggiunto Savic, che pure la Slovenia produce scorie radioattive nella centrale nucleare di Krsko.