di ELISA GRANDO
Parte la prima edizione del Premio per giovani pianisti dedicato alla memoria di Lelio Luttazzi, un riconoscimento pensato anche per richiamare l’attenzione sulla tradizione jazzistica cresciuta a Trieste dopo gli anni ’40 di cui il maestro è stato l’esponente più rappresentativo. Il concorso, promosso dalla Fondazione Lelio Luttazzi in collaborazione con la Casa della Musica di Trieste e Veneto Jazz, è aperto ai pianisti italiani nati fra il 1983 e il 1993: iscrizioni entro il 30 aprile 2011 (regolamento e moduli su www.fondazionelelioluttazzi.it), inviando anche un cd-demo con un’esecuzione recente. Chi passerà la prima selezione accederà al concorso vero e proprio, previsto per la primavera del 2011, con delle prove aperte al pubblico alla Casa della Musica, mentre le finali si svolgeranno in estate.
È un’occasione d’oro per i giovani talenti: il primo classificato volerà a New York con una borsa di studio per frequentare un corso di perfezionamento semestrale presso The New School for Jazz and Contemporary Music, il secondo e il terzo riceveranno una targa, ma la Fondazione prevede anche di organizzare un concerto dei premiati. Il repertorio sul quale confrontarsi è naturalmente legato al jazz, ed è anche quello più amato dal maestro: va scelto fra il “songbook” di autori fondamentali come George Gershwin, Cole Porter, Duke Ellington, Thelonius Monk, John Coltrane, Gorni Kramer, Armando Trovajoli, Enrico Rava, Danilo Rea e lo stesso Luttazzi.
«Credo che sia importantissimo, con iniziative come la nostra, comunicare ai giovani anche una sorta di “etica del mestiere”, come dice Gabriele Centis, un caro amico e direttore della Casa della Musica», afferma Rossana Luttazzi, vedova di Lelio. «Un “mestiere”, quello della musica, dove il talento deve essere assolutamente sempre accompagnato da capacità creativa, studio, umiltà, sensibilità, stile, personalità, eleganza, cultura nel rispetto della musica, del pubblico e dei colleghi: anche in questo devo dire che Lelio è stato un Maestro insuperabile».
E, viene da aggiungere, indimenticato: lo dimostrano le tante iniziative che fioriscono in tutta Italia in suo ricordo. Martedì 7 dicembre il Museo del Jazz di Genova dedica a Luttazzi una serata-omaggio presentata dal direttore del museo Giorgio Lombardi e da Adriano Mazzoletti, esperto di jazz, già autore del libro allegato al dvd «Il giovanotto matto», con un’esibizione dal vivo di Freddy Colt e il suo quartetto che riproporranno i pezzi di Lelio.
Lunedì 13 dicembre, invece, saranno Fabio Fazio e la stilista Krizia a ricordare Luttazzi, grande amico di entrambi, proprio allo Spazio Krizia di Milano in un evento speciale organizzato con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del comune meneghino. Mariuccia Mandelli, alias Krizia, conosceva infatti Luttazzi da più di cinquant’anni, come racconta la moglie Rossana: «Quando Lelio nel ’50 andò a Milano come direttore musicale alla Cgd conobbe Giancarla Mandelli, sorella della stilista, e fra di loro ci fu amore durato una decina d’anni. Krizia stessa racconta che, quando nel ’54 Lelio si trasferì prima a Torino, per assumere la direzione della prima orchestra d’archi della Rai, e poi a Roma, lasciò a lei l’appartamento di via Mario Pagano a Milano con un anno di affitto già pagato. Mariuccia, che era molto giovane ma già pensava alla moda, ci entrò con una sua amica e una macchina da cucire: così nacque Krizia. Da allora cominciò un’amicizia forte e importante che è durata sempre».
Durante la serata, assieme alla relatrice Roberta Bassi, Fazio riproporrà l’intervista a Luttazzi realizzata a “Che tempo che fa” e ricorderà anche gli aspetti privati del maestro, il suo spessore umano, l’impegno culturale e civile. A impreziosire l’evento interverranno Le Voci di Corridoio, gruppo ispirato al Quartetto Cetra, composto da cinque cantanti e da tre musicisti, che interpreterà le più celebri composizioni di Luttazzi.