I ritardi dei finanziamenti statali alle rappresentanze degli Esuli e dei Rimasti, stanno provocando gravi disagi alle iniziative progettate e messe in cantiere in questi ultimi anni. Ne abbiamo trattato di recente anche in riferimento al nostro mensile "DIfesa Adriatica".
Il quotidiano triestino Il Piccolo ne parla oggi 6 dicembre a proposito dei ritardi nei confronti delle Comunità degli Italiani di Slovenia e Croazia. Da una parte vengono citati 5,6 milioni di euro rimasti inutilizzati, nonostante siano stati richiesti, e dall'altra di lamentele perché la seconda tranche del 2010 dei fondi non è stata ancora versata. E' giusto: siamo a fine 2010 e i fondi del secondo semestre sono in ritardo!
Ma andiamo a vedere in che condizioni operano invece le Associazioni degli Esuli. Non è stata versata buona parte della seconda tranche del 2007 (!), la prima tranche del 2009 potrebbe arrivare forse a breve (!), per la seconda tranche del 2009 se ne parla almeno a fine 2011.
E i fondi 2010? Peggio che andar di notte. L'Amministrazione statale addirittura non ha ancora richiesto la presentazione dei progetti, che poi dovranno essere studiati, vagliati, approvati e infine deliberati (chissà fra quanti anni…) per poi sperare nella erogazione.
Oltre ad un ritardo che definire "ridicolo" rappresenta un grande atto di generosità verso la nostra burocrazia, sta di fatto che le Associazioni degli Esuli. per i progetti di interesse storico culturale e divulgativo, sono tenute a spendere i fondi prima di vederseli rimborsati. E portarsi dietro almeno tre anni di ritardi vuol dire comprometterne ogni possibilità operativa.
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