MILANO Un ”grande”, ma convinto di non esserlo, una persona fuori da ogni schema che asseriva di non essere portato per il lavoro e ricordava che l'ottimismo non fa ridere. A cinque mesi dalla sua morte, il musicista triestino Lelio Luttazzi è stato descritto con queste parole da tanti amici intervenuti lunedì sera a Milano, dal vivo o virtualmente, durante una serata in suo ricordo tenutasi allo Spazio Krizia.
Condotto da Fabio Fazio, l'evento è stato curato dalla Fondazione intitolata al musicista e voluta dalla moglie Rossana, che assieme a Fazio ha sfogliato ricordi, memorie, aneddoti emozionanti sul suo Lelio ed ha avuto modo di presentare così il primo Concorso nazionale per giovani pianisti jazz ideato dalla Fondazione: «Lelio amava molto i giovani e grazie a questo premio, il vincitore otterrà una borsa di studio per poter frequentare un corso di perfezionamento semestrale a New York presso The New School for Jazz and Contemporary Music», ha spiegato.
In una sala gremita di persone, la figura di Luttazzi è stata rievocata attraverso contributi video, interventi, oltre che con le sue canzoni versione swing interpretate da ”Le voci di corridoio”. Tanti gli interventi dei suoi affezionati conoscenti, a partire dallo stesso Fazio, a una commossa «amica di giovinezza» Mariuccia Mandelli (Krizia), alla cantante Arisa che è intervenuta a sorpresa, cantando il brano ”Vecchia America”.
Il Concorso nazionale per giovani pianisti jazz, aperto agli artisti italiani nati tra il 1983 e il 1993, dunque di età compresa fra i 18 e i 28 anni, è promosso della Fondazione Luttazzi in collaborazione con la Casa della Musica di Trieste e con Veneto Jazz. Le fasi finali sono previste nell'estate 2011 a Trieste.