Arresto da spy-story da parte dalla Squadra Mobile di Trieste. In carcere è finito il cittadino serbo Slavoljub Zivotic di 53 anni in esecuzione di un provvedimento di condanna a due anni di reclusione per detenzione e smercio di monete false.
L'uomo ha una lista di precedenti penali lunga così: già conosciuto dalla polizia per rissa, lesioni e porto di oggetti atti ad offendere. Ecco alcuni dei suoi numeri, nel 2007 aveva smerciato nel casinò sloveno di Lipizza diverse banconote false da 200 euro. È un sistema abbastanza usuale quello di ripulire soldi sporchi o falsi nella sale da gioco, dove a volte c’è meno attenzione che negli istituti di credito. In Slovenia però sono particolarmente attenti.
Da una segnalazione della Polizia di Capodistria la squadra mobile di Trieste aveva effettuato anche una perquisizione nella sua abitazione sequestrando altre banconote false. Per quell'episodio il Tribunale di Trieste aveva inflitto a Zivotic una condanna a due anni di reclusione, divenuta definitiva nel luglio di quest'anno e che ha portato il cittadino serbo in carcere nel capoluogo giuliano.
Zivotic aveva cercato di sottrarsi all'arresto disposto dal Pm. della Procura di Trieste Giorgio Milillo esibendo una tessera di appartenenza all«Unione dei comandi bulgari» soggetti appartenenti a corpi di polizia di paesi dell'Est europeo. L'Interpol ha poi confermato alla Polizia che Zivotic è effettivamente membro dell'Alleanza dei comandi bulgari e che fa parte dell'Unione internazionale antiterrorismo. Una sorta di Rambo dei balcani ma con il vizio dello spaccio di banconote false. L'uomo – ha specificato l'Interpol – è un capitano di 'riservà ed è rappresentante di questa organizzazione in Italia, Germania, Austria e Svezia. Tutto ciò, comunque, non ha impressionato la polizia italiana. La legge è legge e quindi per Zivotic si sono spalancate le porte del Coroneo.