di MATTEO UNTERWEGER su Il Piccolo del 2 gennaio 2010
Un evento dalla «dimensione propriamente storica», che ha «segnato la vita» di Trieste e «sancito per la città l’esigenza e l’urgenza di voltar pagina» puntando «a un futuro da costruire nel segno della riconciliazione e dell’amicizia civile». «Una pagina di futuro, civilissima e coraggiosa». Nel corso del classico Te Deum di lode e ringraziamento che ha concluso il 2010, davanti ai fedeli giunti alla cattedrale di San Giusto, il vescovo Giampaolo Crepaldi ha voluto ricordare con queste parole lo storico appuntamento dello scorso 13 luglio in piazza Unità, eredità di valore lasciata dall’anno appena concluso: il concerto “Le vie dell’amicizia” diretto dal maestro Riccardo Muti alla presenza dei tre Capi di Stato di Italia, Slovenia e Croazia.
«Quella sera – ha continuato il vescovo – il popolo di Trieste ha detto emblematicamente basta ai dogmatismi e agli anatemi del non possumus ed ha manifestato la volontà di costruire, nella concordia e nella pace, le ragioni del proprio sviluppo futuro». Da qui il richiamo anche alle responsabilità di cui la comunità triestina è stata investita in quella importante giornata, responsabilità di cui secondo Crepaldi devono farsi carico tutti gli attori della vita cittadina: «Tocca ora alle forze del lavoro, dell’imprenditoria, della cultura, alla ricchissima società civile e al ceto politico di questa nostra città dare forma concreta all’intuizione lungimirante del concerto di luglio». (…)
