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05 gen – Da Roma 3,2 milioni all’Edit di Fiume

FIUME La data fatidica è stata il 30 dicembre scorso e ha significato non solo la vittoria del direttore dell’Edit Silvio Forza ma anche dei giornalisti del quotidiano ”La Voce del Popolo”, di ”Panorama”, ”Arcobaleno”, di tutto un collettivo (89 i dipendenti della Casa giornalistica ed editoriale della minoranza italiana) che ha saputo tenere duro nei momenti di maggiore crisi.

Giovedì scorso sono finalmente affluiti sul conto dell’Edit gli arretrati relativi al 2003–2006 e il contributo corrente per l’anno 2008, mezzi pubblici erogati dal governo italiano e di cui beneficiano le testate italiane all’estero. Sono fondi previsti dalla Legge 250/90. Da fonti ufficiose si apprende che l’Edit ha incamerato 3 milioni e 200mila euro, una meritata ”manna dal cielo” che ha fatto tornare il sorriso e il buonumore in seno a un’azienda importantissima per i destini della Comunità nazionale italiana di Croazia e Slovenia, l’unica autoctona – presente da millenni in queste terre – al di fuori degli attuali confini nazionali del Bel Paese.

«Dopo un iter travagliato di sei anni – spiega il direttore Forza, bersagliato negli ultimi tempi da critiche per avere speso soldi che l’Edit non aveva – il 6 novembre scorso il Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio ha deliberato l’ammissione integrale e definitiva del giornale ”La Voce del Popolo” alla provvidenza per i giornali quotidiani, disposta dalla competente normativa. Dopo vari passaggi, il 30 dicembre abbiamo ricevuto ciò che attendevamo, fiduciosamente, da anni».

Sono finanziamenti che contribuiranno a risolvere parecchie cose. «Questo contributo ci consentirà di saldare i debiti accumulati e di potere predisporre per la prima volta un piano di gestione ordinaria e possibilmente di crescita – spiega il direttore -, fondato su risorse certe e immediatamente disponibili. Mi preme sottolineare che l’erogazione non è dovuta a disponibilità politiche ma a chiare norme di legge, per le quali anche negli anni a venire ”La Voce” potrà fruire di risorse, affrontando un iter di pura natura amministrativa». Per Forza, l’Edit può dirsi ora affrancata dalla crisi, che non è però scoppiata l’altro giorno ma è pluridecennale, poiché l’estrema precarietà è stata purtroppo una delle costanti durante tutta la lunga storia di questa preziosa azienda».

«Sono certo che il contributo – prosegue Forza – ci consentirà di confezionare un giornale e in genere i nostri prodotti editoriali tali da dare la giusta dignità all’Edit stessa, a chi ci lavora, all’Unione italiana e a tutta la nostra etnia. Sono infine convinto che anche l’Italia avrà il piacere di apprendere che l’unica Casa giornalistica ed editoriale italiana a Est di Trieste contribuirà a riqualificare in positivo l’immagine della locale presenza italiana».

Da aggiungere che proprio all’inizio dell’anno la ”Voce del Popolo”, che esce ininterrottamente dal 1944, ha celebrato il suo ventimillesimo numero, un traguardo storico e importante perché riguarda questa particolare comunità nazionale. Viva e tenace anche grazie all’Edit.

Andrea Marsanich su Il Piccolo del 5 gennaio 2010 

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