Il 2010 ha confermato che la Croazia, quale destinazione turistica, è molto appetibile grazie soprattutto al fatto di essere piantata quasi nel bel mezzo d’Europa e dunque facilmente raggiungibile ai vacanzieri di parecchi Paesi del Vecchio Continente.
Talvolta, più delle bellezze paesaggistiche, del mare caldo e delle tante ore di sole, a favorire la Croazia è la sua vicinanza, vantaggio di cui sono consapevoli gli operatori turistici. Se poi a ciò si aggiungono i migliorati rapporti politici, come nel caso della Slovenia, si ha come risultato che nel 2010 gli ospiti del Paese subalpino hanno piazzato un bel 11% di presenze in più nei riguardi dell’anno prima. L’Austria non è stata da meno e i suoi cittadini si sono diretti a Sud nella misura del 7%. «La grande maggioranza dei villeggianti austriaci è molto soddisfatta delle vacanze croate – rileva Ranko Vlatkovic, direttore dell’Ufficio di Vienna dell’Assoturistica croata –; gli austriaci sarebbero ancora più contenti se nel mio Paese ci fosse un maggiore numero di alberghi a 3 e 4 stelle. Comunque le prenotazioni per la stagione 2011 stanno andando a meraviglia e in questo momento, rispetto ad un anno fa, siamo sul 25% in più».
Gli ospiti tedeschi hanno denotato un incremento su base annua del 5%, un dato che ha fatto felici tutti coloro che vivono di turismo in Croazia poiché si tratta del mercato che tradizionalmente si piazza in prima posizione. Gli sloveni sono secondi, mentre gli italiani si trovano al terzo posto, un piazzamento che però pare a rischio per l’avanzata di turisti di altri Paesi, in primis austriaci e cechi. I vacanzieri del Bel Paese hanno registrato un flop, con l’8% di arrivi in meno. Stando a quanto spiegano dall’Ufficio milanese dell’Assoturistica croata, la crisi economica e politica nella Penisola ha inciso in modo duro sull’andamento in questo comparto, a causa dell’erosione del potere d’acquisto degli italiani. La Croazia è stata dunque bocciata con il –8%, la Grecia con il –9%. Le sorprese in positivo hanno quattro nomi: Repubblica ceca, Slovacchia, Polonia e Russia. La Cechia ha un’economia in ripresa e l’anno passato la Croazia se n’è giovato, con un incremento di 8 punti in quanto a pernottamenti. Stessa percentuale per i polacchi, mentre la Croazia ha confermato di essere per gli slovacchi il Paese in cui amano maggiormente trascorrere le ferie. I russi, dopo essere praticamente scomparsi nel 2009, sono tornati in massa l’anno scorso, facendo aumentare arrivi e soggiorni del 20%. La metà degli ospiti russi ha scelto l’Istria, il 20% la Contea spalatina, il 18 quella ragusea. Seppure timidamente, stanno tornando anche i villeggianti serbi e bosniaco–erzegovesi, segno che le ferite belliche degli Anni 90 si sono suturate o sono sul punto di esserlo.
(a.m. su Il Piccolo dell'11 gennaio 2011)