Giorgio Napolitano chiede di sviluppare nello ''spirito di Trieste'' le relazioni fra Italia, Slovenia e Croazia, uno spirito che ha per cornice l'unione europea e per obiettivo l'amicizia e la cooperazione. Lo ha detto il presidente della Repubblica al Quirinale ricevendo il presidente sloveno Danilo Turk, per la prima volta in visita di stato in Italia. Anche Turk ha parlato di ''spirito di Trieste''.
Il riferimento e' al concerto dello scorso luglio a Trieste promosso e diretto dal maestro Riccardo Muti, con una orchestra composta da musicisti dei tre paesi e alla presenza dei presidenti della Repubblica italiano, sloveno e croato, con l'esecuzione in apertura dei tre inni nazionali. Un evento impensabile fino a qualche anno fa e improbabile fino alla vigilia, considerate le tensioni che hanno attraversato le relazioni tra questi paesi confinanti dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, con strascichi che solo di recente hanno trovato vie di composizione.
In quello spirito, ha detto Napolitano, la prima cosa da fare e' sostenere e portare al traguardo la candidatura della Croazia nell'Unione europea. ''La Croazia e' ancora fuori dall'Ue ma – ha detto – fra i paesi dei Balcani occidentali e' il piu' vicino alla soglia di ingresso. Noi, Italia e Slovenia, sosteniamo la candidatura''. Il significato di ''rinnovata, forte e limpida riconciliazione'' del concerto di Trieste, ha detto Napolitano, che ''e' stato chiaro e largamente condiviso in Italia ed e' importante che abbia un seguito''. ''Vogliamo che le nostre relazioni si sviluppino in questo spirito. Sappiamo – ha aggiunto il capo dello Stato – cio' che ci ha diviso in passato, nel corso della guerra. Noi abbiamo fatto i conti col passato, dopo il fascismo ci siamo dati la Costituzione. E' importante che le leadership dei tre paesi rimangano sempre vicine a chi ha sofferto, ma non possono restare prigioniere di un passato che e' stato condannato e che non tornera' mai piu'''.
Anche il presidente Turk ha auspicato che il concerto di Trieste porti a guardare al futuro, alla possibilita' di sviluppare progetti comuni, consenti di ''guardare la nostra storia da un altro punto di vista'', con una visione storica che conservi la memoria. A questo proposito ha annunciato di avere consegnato a Napolitano un progetto per realizzare ''via della pace'', un percorso sui luoghi della memoria che, attraversando la frontiera italo-slovena, vada dal fronte dell'Isonzo fino a Bovec. ''Darebbe la possibilita' – ha spiegato – di disegnare in modo creativo il nostro comune futuro europeo''.
(ANSA)