dall’inviato MAURO MANZIN
ROMA Corazzieri a cavallo, picchetto della Marina e banda dell’Esercito schierati nel cortile del Quirinale per accogliere il presidente della Slovenia, Danilo Türk nella prima visita di Stato in Italia dall’indipendenza dell’ex repubblica jugoslava. E a lui, confidano fonti del cerimoniale, attenzione nel dialogo a quattr’occhi con il Presidente Giorgio Napolitano pari solo a quella riservata al presidente degli Stati Uniti Barack Obama.
Punto di partenza è l’incontro di Trieste del luglio dello scorso anno, «incontro intriso di simboli» lo ha definito Türk, «ma che ha bisogno di cura, di supporto e che va ulteriormente sviluppato». «Sappiamo ciò che ci ha diviso in passato – ha precisato il Presidente Napolitano – nel corso della guerra: noi abbiamo fatto i conti con il nostro passato e dopo il fascismo ci siamo dati una Costituzione democratica, è importante che non si resti prigionieri di un passato che è stato condannato e che non tornerà mai più».
Napolitano ha lodato lo spirito europeista della Slovenia, il primo Paese dell'area balcanica a fare il suo ingresso in Europa e anche nella moneta unica e ha ribadito la necessità di sostenere la candidatura della Croazia nella Ue. «La Croazia è ancora fuori dall'Ue – ha detto – ma fra i Paesi dei Balcani Occidentali è il più vicino alla soglia d’ingresso. Noi, Italia e Slovenia, sosteniamo la candidatura».
«Vogliamo che le nostre relazioni si sviluppino nello spirito di Trieste – ha aggiunto Napolitano – in una rinnovata, forte e limpida riconciliazione».
I due presidenti hanno quindi rimarcato l’ottimo livello dei rapporti tra i due Paesi e hanno precisato come oggi si segni un punto importante nel percorso bilaterale che è stato tracciato proprio da Türk e Napolitano in occasione della visita, nel 2008, del Presidente italiano a Lubiana, percorso che si snoda nel comune quadro europeo.
Ed è stata proprio l’Europa uno dei punti cardine dei colloqui al termine dei quali Türk ha precisato «la comune preoccupazione dell’attuale condizione di stallo istituzionale e politico in cui versa l’Unione europea, incapace di uscire dalla crisi economica che la attanaglia» e che avrebbe bisogno di un puntuale quanto concreto «aggiornamento».
E proprio a riguardo della crisi sia Napolitano che Türk hanno espresso la propria condivisione dell’idea del ministro delle Finanze Giulio Tremonti e del collega lussemburghese Carl Junker che prevede l’emissione di bond europei. «Idea – ha sottolineato Türk – che non sostituisce le soluzioni fin qui adottate dall’Ue, ma le integra». Sempre a riguardo della politica europea Napolitano ha auspicato altresì una maggiore attenzione all’area mediterranea anche sull’onda di quanto sta avvenendo in queste ore in Tunisia.
A livello bilaterale Napolitano e Türk hanno esaminato le questioni relative alle rispettive minoranze ribadendo che a entrambe devono essere forniti strumenti finanziari concreti e, soprattutto, stabili. «Abbiamo dato – ha precisato a riguardo Napolitano – la nostra piena disponibilità a concretizzare tutto quanto si renda necessario alla piena integrazione delle rispettive minoranze nel pieno rispetto però delle loro identità».
Sul piano politico i due presidenti hanno rimarcato la propria piena adesione per una rapida concretizzazione del progetto della Regione adriatico-ionica che, nel quadro europeo di riferimento, trasformerebbe l’Alto Adriatico in una sorta di ”Mare nostrum” sul quale far crescere un progetto comune e sinergico delle rispettive portualità.
Türk, infine, ha lanciato l’idea di creare una Via della pace che, partendo da Duino, raggiunga Plezzo, lungo quello che fu, durante la Prima guerra mondiale, il fronte dell’Isonzo. «Un esempio questo – lo ha definito Türk – di come oggi si possa intendere e interpretare la storia in base a quello spirito nuovo edificato nell’incontro di Trieste» che diventa così una sorta di spartiacque nei rapporti bilaterali italo-sloveni.