SESANA Il Carso sloveno va protetto dalla presenza sempre più massiccia d’italiani che diventano proprietari d’immobili ma dall'altra parte sono gli stessi carsolini a vendere case e terreni. Le difficoltà a trovare un equilibrio tra necessità di tutela del territorio – dal punto di vista demografico e paesaggistico – e un normale comportamento di mercato sono state discusse in una tavola rotonda organizzata a Sesana dalle Iniziative civiche per il Carso e per il Litorale, i cui esponenti hanno chiesto ufficialmente al governo sloveno di limitare la vendita d’immobili agli stranieri nelle aree di confine.
Alla tavola rotonda, molto seguita, sono intervenuti anche lo storico triestino Joze Pirjevec e lo scrittore Boris Pahor, entrambi critici nei confronti della penetrazione italiana sul Carso. «Cercare di proteggere la propria lingua, la propria terra e la propria identità non è nazionalismo» ha dichiarato l'anziano scrittore triestino di nazionalità slovena. Oltre a tutta una serie d’interventi emotivi legati appunto all'identità slovena del Carso, nel dibattito sono emerse osservazioni critiche anche sull'urbanizzazione non sempre ben regolata dell'area, e sul disinteresse di Lubiana per questi problemi. Inoltre – è stato osservato – sono gli stessi abitanti del Carso a vendere case e terreni agli stranieri, che di regola hanno un potere d'acquisto superiore agli sloveni. Le Iniziative civiche per il Carso e per il Litorale si sono rivolte a Lubiana invitando il governo a chiedere all'Unione europea il diritto di tutelare l'area limitando la possibilià di acquisto d’immobili da parte di stranieri, così come ha fatto a esempio la Danimarca nelle sue regioni meridionali ai confini con la Germania. C'è tempo per farlo – hanno ribadito ancora a Sesana – solo fino al 1.o maggio, cioè entro i sette anni dall’ingresso nell'Europa comunitaria. Dal maggio 2004 a fine agosto 2010, i cittadini stranieri diventati proprietari d’immobili in Slovenia sono stati 3.466. Primi i britannici (1.198 acquisti), seguiti dagli italiani con 980. In questo periodo, nel Capodistriano sono stati acquistati 820 immobili, nel Goriziano 433.