ZAGABRIA, 8 GEN – Il ministro degli Esteri croato, Gordan Jandrokovic, si e' rivolto oggi con un lettera al collega italiano Franco Frattini chiedendo aiuto alle autorita' italiane nella ricerca di una soluzione ai disturbi nella ricezione dei canali televisivi digitali croati in alcune zone di confine con l'Italia, generati dalle interferenze delle emittenti tv italiane. Lo si apprende da un comunicato diffuso oggi a Zagabria, pervenuto all'ANSA. Il ministro croato ha spiegato che in alcune zone dell'Istria da dicembre i telespettatori non possono seguire in modo regolare i canali croati a causa dalla sovrapposizione dei canali italiani. Nelle ultime settimane il problema ha iniziato a riguardare anche alcune zone della Dalmazia, nella zona di Zara e di Sebenico. I rilevamenti effettuati in loco negli ultimi giorni da parte delle agenzie competenti croate, hanno mostrato che i disturbi sono causati dalle emittenti italiane che usano frequenze che l'Unione internazionale per le telecomunicazioni ha assegnato nel 2006 alla Croazia. Di questa circostanza, ricorda Jandrokovic, si e' discusso a una serie di incontri bilaterali tra le istituzioni competenti dei due Paesi e a livello internazionale. Inoltre, a dicembre l'Ente nazionale croato per le poste e le comunicazioni elettroniche ha denunciato ufficialmente al ministero per lo sviluppo economico italiano i disturbi creati delle interferenze delle emittenti italiane. ''Poiche' nei primi mesi di quest'anno una serie di regioni italiane passeranno completamente al segnale digitale – si legge nel comunicato – il ministro Jandokovic ha chiesto al ministro Frattini di stimolare tra le istituzioni competenti dei due Paesi lo scambio di informazioni in materia e in questo modo trovare una soluzione alle interferenze a agli eventuali disturbi futuri nella ricezione dei segnali televisivi''. Il ministro croato ha sottolineato la necessita' che ogni Paese osservi in pieno il piano regolatore internazionale per le frequenze televisive e l'uso solamente di quelle frequenze che alle emittenti tv sono state assegnate dagli accordi internazionali.