"Oggi il Consiglio Regionale Veneto ha celebrato il Giorno del Ricordo per le vittime delle Foibe. Un atto dovuto per quelle migliaia di italiani che subirono una sorte atroce, e per i 300mila italiani che furono costretti a lasciare le loro casa". Lo afferma Antonio De Poli, portavoce Udc, che aggiunge: "Popolazioni con cui noi Veneti avevamo un particolare legame di fratellanza".
"Lo Stato italiano -prosegue il deputato centrista- commise il misfatto di lasciarli soli di fronte alla crudelta' della Storia, permettendo che migliaia di loro fossero infoibati anche a guerra finita, lasciando che fossero cacciati dalle loro terre, depredati dei loro beni, e firmando un Trattato, quello di Osimo, che dopo trentasei anni ha ancora il sapore della vergogna. A questo si aggiunse la crudelta', cavalcata da una precisa parte politica, di accusare questi poveri esuli che cercavano riparo in Italia, di essere collusi con il regime fascista".
"Questo porcheria fece subire a questi nostri fratelli anche l'onta della discriminazione. Quindi, anche si tratta di fatti che appartengono ad una generazione antecedente alla mia, da politico e da parlamentare chiedo loro scusa perche' l'Italia repubblicana non seppe e non volle difenderli. E questo -conclude- insieme alle dovute celebrazioni per le Foibe, e' giusto che vada ricordato".