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La Voce del Popolo – 121007 – Mesic e la zona ittica: “Roma e Lubiana non ci fermeranno”

FIUME – “La Croazia continuerà a collaborare con l'Italia e la Slovenia”. Lo ha dichiarato ieri a Tersatto il presidente della Repubblica, Stjepan Mesić, rispondendo ai giornalisti che gli hanno chiesto di esprimersi sulla possibilità che Roma e Lubiana blocchino l'apertura di nuovi capitoli del processo di adesione della Croazia all'Unione europea. Un'eventualità scaturita all'indomani della decisione di Zagabria di estendere dal 1.mo gennaio 2008 anche ai Paesi membri dell'UE le limitazioni previste dalla Zona ittica protetta. “Si tratta – ha aggiunto Mesić – di opinioni di certe persone, che non rispecchiano le posizioni ufficiali dei nostri vicini”.
Mesić ha commentato anche le lamentele italiane inerenti all'impiego delle unità da guerra della Marina militare croata nel servizio di guardia costiera. “Non dobbiamo curarci – ha continuato il capo dello Stato – di ciò che piace agli altri, l'importante è che la Croazia faccia ciò che ritiene le sia più conveniente. Siamo un Paese piccolo e neppure tanto ricco. Non ha senso spendere i nostri mezzi per qualcosa che già abbiamo. Tuttavia se c'è qualcuno disposto a fornirci tali mezzi, noi saremmo felici di accettarli. Noi accettiamo sia i consigli sia i mezzi”.
Il presidente ha espresso la propria opinione pure sul modo nel quale i mass media dovrebbero gestire l'imminente campagna elettorale. Mesić sostiene che il servizio pubblico debba seguire la campagna elettorale in una maniera e le televisioni commerciali in un'altra, ma premurandosi prima di trovare un accordo. Una precauzione necessaria ad evitare che si giunga a una fastidiosa saturazione dei programmi. Commentando le minacce che gli sono giunte dalla Russia, Mesić ha detto di non avere nessuna intenzione di far rafforzare il proprio servizio di sicurezza. Riferendo in merito al suo recente incontro con il presidente russo, Vladimir Putin, il capo di stato croato ha spiegato che nel corso della loro riunione si è parlato di questioni legati al settore energetico. “Abbiamo affrontato – ha precisato – pure temi regionali, ad esempio lo status del Kosovo, ma solo sporadicamente”. (kb)

 

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