Il Touring Club Italiano nell’opera dedicata al centocinquantesimo dell’Unità d’Italia “1861/2011 – Italia unita e diversa”, nella “Cronologia (1945)” liquida sbrigativamente il dramma dell’esodo di oltre 350.000 italiani dalle terre d’Istria, Fiume e Dalmazia e delle migliaia di vittime delle foibe con “numerosi italiani abbandonarono la regione, giungendo come profughi in Italia”. E nulla di più!
Il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, il cui vissuto politico è a tutti noto, nel celebrare il “Giorno del Rircodo dell’esodo e delle foibe” il 10 febbraio 2007 ha affermato, tra l’altro :
“Già nello scatenarsi della prima ondata di cieca violenza in quelle terre, nell'autunno del 1943, si intrecciarono "giustizialismo sommario e tumultuoso, parossismo nazionalista, rivalse sociali e un disegno di sradicamento" della presenza italiana da quella che era, e cessò di essere, la Venezia Giulia. Vi fu dunque un moto di odio e di furia sanguinaria, e un disegno annessionistico slavo, che prevalse innanzitutto nel Trattato di pace del 1947, e che assunse i sinistri contorni di una "pulizia etnica”. Quel che si può dire di certo è che si consumò – nel modo più evidente con la disumana ferocia delle foibe – una delle barbarie del secolo scorso. Va ricordato l'imperdonabile orrore contro l'umanità costituito dalle foibe, ma egualmente l'odissea dell'esodo, e del dolore e della fatica che costò a fiumani, istriani e dalmati ricostruirsi una vita nell'Italia tornata libera e indipendente ma umiliata e mutilata nella sua regione orientale. E va ricordata la "congiura del silenzio", "la fase meno drammatica ma ancor più amara e demoralizzante dell'oblio”.
Oramai quotidiani, riviste, testi storici stanno finalmente e progressivamente togliendo dall’oblio – del quale essi stessi si sono resi colpevoli complici per oltre 60 anni – le drammatiche vicende del confine orientale, eccetto alcune pubblicazioni giustificazioniste di estrema sinistra ed….il Touring Club.
A nome delle associazioni ho inviato una mail al Touring Club Italiano con la quale ho espresso lo sdegno e lo sconcerto per questa scelta politico-editoriale.
Rodolfo Ziberna, presidente del Comitato ANVGD di Gorizia e della sezione goriziana della Lega Nazionale