La Lettera su Libero del 30 marzo 2011
Guardare e ricordare Il viaggio degli studenti alle foibe dell’odio
di GUIDO PODESTÀ*
Oggi i cento studenti che hanno aderito ai Viaggi della memoria promossi dalla Provincia di Milano partiranno alla volta del Carso triestino per vi sitare la Foiba di Basovizza, la Risiera di San Sabba e il Sacrario di Redipuglia. Rientreranno il 2 aprile.
È la prima volta che l’ente propone una seconda tappa dell’iniziativa a completamento della trasferta ai campi di sterniinio di Auschwitz e Birkenau. Il 29 gennaio 2010 annunciai, mentre mi trovavo a bordo del treno di ritomo da Auschwitz, che, nel 2011, i Viaggi della memoria si sarebbero dipanati su due tappe in modo da fornire ai ragazzi una panoramica più ampia degli orrori perpetrati nel Novecento. Intendiamoci: niente può essere assimilato alla Shoah per numero delle vittime e per atrocità dei metodi utilizzati. Si trattò, d’altra parte, di un genocidio studiato scientificamente dai nazisti con l’obiettivo di eliminare dalla faccia della Terra il popolo ebraico e la sua cultura. E, tuttavia, ritengo doveroso che i nostri giovani non siano messi nelle condizioni di assodare solo al nazismo e al fascismo l’idea della sopraffazione dell’uomo sull’uomo. I ragazzi devono, infarti, poter maturare l’approccio culturale adatto ad approfondire temi come i massacri consumati nei gulag sovietici, lo sterminio degli Armeni, la pulizia etnica ai danni degli italiani attuata pure con le Foibe, i conflitti tribali fratutsi e hutu e le stragi di Srebrenica. Perché la memoria dei 170 milioni di donne e uomini che, in tutto l’arco del Novecento, hanno perso la vita in genocidi, conflitti etnici e guene nazionalistiche rappresenta un patrimonio condiviso da trasmettere ai nostri figli e nipoti. Abbiamo, quindi, ritenuto giusto aggiungere una seconda destinazione ai Viaggi della memoria. Quest’anno la scelta è caduta sul Carso triestino, nei prossimi punteremo su altri luoghi. Come il lager ex jugoslavo dell’Isola Calva in cui, sino al ’49, vennero trucidati migliaia di italiani. Tra i quali figuravano centinaia di comunisti diventati invisi a Tito dopo la sua espulsione dal Cominform.
*presidente della Provincia di Milano
(courtesy MLH)