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La Chiesa croata si spacca su Daila (Il Piccolo 22 ago)

La tormentata vicenda relativa alla tenuta di Daila vicino a Cittanova, di cui i frati Benedettini di Praglia in provincia di Padova vogliono tornare in possesso dopo esser stati cacciati nel 1948, sta provocando profonde crepe anche all’interno del clero istriano, in rotta di collisione con i vertici della Chiesa croata. Come noto, il cardinale Bozanic appoggia la restituzione della tenuta ai monaci italiani, posizione questa che è anche quella della Santa Sede, mentre la Diocesi istriana saluta la decisione del ministero croato della giustizia sulla restituzione a Zagabria, dell’immobile conteso. Come riporta il Glas Istre tra gli 87 parroci che hanno sottoscritto il promemoria (pubblicato integralmente dal giornale) inviato nella giornata del Giovedì santo al Papa, diversi di loro sono stati costretti a firmare sotto minaccia e intimidazioni. Il promemoria, dice un parroco che vuole mantenere l’anonimato è scandaloso e pieno di falsità. Nel testo il vescovo istriano Ivan Milovan ripercorre la vicenda di Daila dalle origini ai giorni nostri sottacendo alcune verità piuttosto scomode. Come ad esempio che i Benedettini furono cacciati dalla loro tenuta e che lo stesso Milovan nel 2006 ha firmato l’accordo con cui ai monaci italiani si restituiva metà della tenuta. C’è poi un altro aspetto della vicenda di cui scrive Drago Pilsel sul Glas Istre. La settimana entrante, dice Pilsel richiamandosi a fonti vicine alla Procura, riprendono le indagini della Procura di stato e dell’Uskok (l’Ufficio contro la corruzione e criminalità organizzata) per far luce sulla vendita e svendita dei terreni di Daila da parte della Diocesi. L’attività in campo immobiliare sarebbe stata avviata dall’ex cancelliere della diocesi Lino Zohil, che il vescovo ha degradato a parroco di Orsera. In precedenza Zohil era stato responsabile delle finanze alla Conferenza episcopale croata di Zagabria, dalla quale era stato cacciato dal cardinale Bozanic. Una volta venuti a sapere della vendita dei terreni della tenuta di Daila, i Benedettini si sono fatti avanti protestando. Come scrive Pilsel, Zohil per farli star zitti è corso a Praglia offrendo loro 5 milioni di euro in cambio del silenzio, proposta però respinta. Zohil più tardi a nome della Diocesi ha fondato la società Golf Istra intestandole diversi terreni di Daila. La società e relativi terreni sono stati venduti all’avvocato zagabrese Branko Sakrica che a sua volta li ha rivenduti guadagnandoci non poco.

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