“Siamo davanti a voi questa sera in nome dei nostri Stati e dei nostri popoli. Intendiamo testimoniare, come gia’ a Trieste lo scorso anno, la ferma volonta’ di far prevalere il tanto che ci unisce su quello che ci ha dolorosamente diviso in un tormentato periodo storico, segnato da guerre tra Stati ed etnie”. Con queste parole il Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, e il Presidente della Repubblica di Croazia, Ivo Josipović, hanno aperto con una dichiarazione congiunta il Concerto “Italia e Croazia insieme in Europa” nell’Arena di Pola.
“La Repubblica di Croazia e la Repubblica Italiana hanno abbracciato valori comuni – hanno rilevato i due Capi di Stato – innanzitutto i valori delle libertà e dei diritti della persona, la pari dignità e uguaglianza davanti alla legge dei cittadini, la libertà di impresa, i valori della cooperazione e solidarietà tra i popoli”.
“Oggi – hanno proseguito i due Presidenti – i nostri Paesi e le nostre società sono liberi da ogni ideologia fondata sulla discriminazione. Oggi, a seguito della chiusura dei negoziati di adesione per l’ingresso della Croazia nell’Unione Europea, i popoli croato e italiano hanno un futuro comune nell’Europa unita su basi democratiche. Fra breve non vi saranno confini fra i nostri due Paesi”.
Il Presidente Napolitano e il Presidente Josipović hanno quindi ricordato che i popoli italiano e croato “sono uniti da più di mille anni di convivenza in una comune civiltà e cultura. Su queste fondamenta storiche possiamo costruire una pace stabile e prospera”.
Nel condividere gioia e fiducia davanti alle future opportunità, i due Capi di Stato hanno sentito “il dovere di ricordare anche i lati oscuri della nostra storia comune. Nel passato sono stati commessi gravi errori ed ingiustizie. Nel secolo scorso, il secolo horribilis della storia dell’umanità, questi errori e queste ingiustizie sono stati pagati con i tragici destini di centinaia di migliaia di innocenti”.
Il concerto all’Arena di Pola rappresenta dunque “l’occasione per ricordare la tragedia delle vittime del fascismo italiano che perseguitò le minoranze e si avventò con le armi contro i vicini croati, e sempre operò contro la libertà e la vita degli stessi italiani. Questa è l’occasione per ricordare le vittime italiane della folle vendetta delle autorità postbelliche dell’ex Jugoslavia. Gli atroci crimini commessi non hanno giustificazione alcuna. Essi non potranno ripetersi nell’Europa unita, mai più”.
Il Presidente Napolitano e il Presidente Josipović hanno quindi condannato “ancora una volta le ideologie totalitarie che hanno soppresso crudelmente la libertà e conculcato il diritto dell’individuo di essere diverso, per nascita o per scelta. In nome dei nostri popoli e per il futuro di tutti noi e dei nostri figli, ci inchiniamo davanti alle vittime che hanno perso la propria vita o il proprio radicamento famigliare”.
I due Capi di Stato hanno quindi rilevato che “in ciascuno dei nostri Paesi coltiviamo come e’ giusto la memoria delle sofferenze vissute e delle vittime e siamo vicini al dolore dei sopravvissuti a quelle sanguinose vicende del passato. Nel perdonarci reciprocamente il male commesso, volgiamo il nostro sguardo all’avvenire che con il decisivo apporto delle generazioni piu’ giovani vogliamo e possiamo edificare in un’Europa sempre piu’ rappresentativa delle sue molteplici tradizioni e sempre piu’ saldamente integrata dinanzi alle nuove sfide della globalizzazione”.
“Le nostre minoranze – hanno così concluso il Presidente Napolitano e il Presidente Josipović – la numerosa minoranza italiana in Croazia e quella piccola benché vitale croata in Italia, incarnano l’intrecciata profondità delle nostre radici. La Croazia e l’Italia, insieme ed individualmente, opereranno senza riserve in favore dei diritti e della dignita’ umana, della fratellanza dei popoli e degli individui nella comune casa europea”.
(fonte Quirinale)