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05set/14.17 – TOTH A NAPOLITANO E JOSIPOVIC: SUPERARE OSIMO

«Per noi è auspicabile superare i Trattati di Osimo che sono un inciampo dal punto di vista giuridico. Trincerarsi dietro ad un accordo firmato ormai quasi 40 anni fa non è utile». A proporlo è Lucio Toth vice presidente della Federazione italiana degli esuli all’incontro con i due Presidenti Napolitano e Josipovic. Nel 2013 la Croazia entrerà a pieno titolo in Europa e i tempi sembrano maturi per gettare nuove basi di dialogo su temi che fino a pochi anni fa erano un tabù. Così il rappresentante delle associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati prospetta nuove possibilità di dialogo, anzi dice di più, «sarebbe utile iniziare a ridiscutere daccapo».

 

Tra meno di due anni l’Italia e la Croazia saranno parte della casa comune europea ed è da qui che bisogna partire per continuare nel dialogo iniziato a Trieste un anno fa, indica ancora Toth: «Nel segno di una ritrovata amicizia per guardare all’avvenire dei tre popoli, croato, italiano e sloveno con maggiore fiducia».

 

Ad essere meno fiducioso o almeno scettico, il presidente dell’Unione degli istriani Massimiliano Lacota, che viene ricevuto separatamente all’incontro con i due Presidenti alla Casa di difensori croati, quasi a voler sottolineare la differenza di vedute. E soprattutto non ci pensa nemmeno a partecipare agli altri appuntamenti in programma, tanto meno al concerto finale all’Arena. «E’ stato il ministero degli Esteri a consigliarci un incontro separato – ha esordito Lacota. Ai due Presidenti abbiamo lasciato un cospicua nota molto chiara con le nostre richieste e proposte di soluzione per il riconoscimento dei diritti disattesi che riguardano la restituzione dei beni a chi non è stato risarcito. La Croazia rispetto alla Slovenia ha fatto passi più ampi. Ma non credo che con la sua entrata in Europa i problemi si risolveranno da un giorno all’altro».

 

E se l’incontro dei Presidenti Napolitano e Josipovic con i rappresentanti degli esuli rappresenta un segnale di apertura nel percorso di dialogo comune, non è da meno l’attenzione data ai reduci croati della guerra partigiana ricevuti per ultimi da due Capi di stato. «Un evento storico» ha indicato il presidente dell’Alleanza dei combattenti antifascisti Ratko Maricic. Ma se l’esodo da queste terra ha segnato profondamente la storia di centinaia di migliaia di italiani, a Pola la loro presenza è ancora forte: solo la Comunità italiana conta 4.800 soci, alcuni dei quali hanno gremito la terrazza della prestigiosa sede a pochi passi dall’Arena. «Con l’incontro di oggi – ha sottolineato Furio Radin presidente dell’Unione italiana – questa terra è pronta a togliersi il vestito di regione di confine perché deve cadere l’ultimo muro d’Europa». Chiede invece che in Italia sia varata una legge di interesse permanente sulla questione degli italiani all’estero, Marizio Tremul presidente della Giunta esecutiva dell’Unione degli italiani perché, spiega «il nostro impegno è quello di guardare al futuro delle nostre genti e ai giovani».

 

Ivana Gherbaz su Il Piccolo del 4 settembre 2011

 

(Toth e Codarin all’incontro con i presidenti di Italia e Croazia – foto Il Piccolo)

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