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02ott/16.25 – Tagli alla cultura degli Esuli ma non da oggi

Qualcuno ricorderà che la Legge 92 del 30 marzo 2004, istitutiva del Giorno del Ricordo, prevedeva anche un appannaggio annuo di centomila euro a due istituzioni storico-culturali come la Società di Studi Fiumani in Roma e l’IRCI di Trieste. Questo il testo dell’articolo “Sono riconosciuti il Museo della civiltà istriano-fiumano-dalmata, con sede a Trieste, e l’Archivio museo storico di Fiume, con sede aRoma. A tale fine, è concesso un finanziamento di 100.000 euro annui a decorrere dall’anno 2004 all’Istituto regionale per la cultura istriano-fiumanodalmata (IRCI), e di 100.000 euro annui a decorrere dall’anno 2004 alla Società di Studi fiumani“.

 

Se si usa dire “la legge è legge”: possiamo ben affermare che non è questo il caso. Pur essendo tale importo previsto per legge, dal 2006 in poi l’erogazione è scesa a 85mila, poi a 70mila e nel 2011 addirittura a 46mila. Di questo passo (perché è inevitabile pensare diversamente) ben presto il tutto verrà prosciugato, mettendo a repentaglio (già lo fa ora) la sopravvivenza di strutture così importanti che puntavano su quei fondi per intavolare programmi di divulgazione e ricerca di un livello di eccellenza. Ed è chiaro che diventa impossibile fare un lavoro di programmazione, perché se lo si fa, ci si trova ad aver progettato un grattacielo con i fondi per una villetta.

 

Ma la legge resterà lì, inossidabile, a citare questo grande gesto generoso dello Stato che, appena svoltato l’angolo, ha tradito sé stesso.

 

(nella foto l’Archivio Museo storico di Fiume a Roma, durante la visita dei gruppi in occasione del Triangolare del Ricordo)

 

 

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