Per l’ottavo anno consecutivo si rinnova l’impegno Rai in occasione del ”Giorno del Ricordo” che si celebra il 10 febbraio, istituito con la Legge n.92 del marzo 2004, in memoria dei martiri delle foibe e dell’esodo dei profughi giuliani, istriani e dalmati. Dopo l’armistizio dell’8 settembre e fin dopo la primavera del 1945, 350mila italiani furono perseguitati e costretti a lasciare le loro case in Istria e Dalmazia e molti altri fucilati e gettati nelle voragini carsiche perche’ considerati ”nemici del popolo’ dalle milizie partigiane del maresciallo Tito. La programmazione televisiva e radiofonica, pensata da Reti e Testate, rievochera’ quei tragici eventi con speciali, film e fiction, servizi e approfondimenti in una lunga staffetta informativa.
Venerdi’ 10 febbraio appuntamento di particolare rilievo con Tv7, in onda su Rai1 alle 23.25, che proporra’ ”Foibe”, il film documentario del giornalista del Tg1 Roberto Olla dedicato al dramma degli ”infoibati” attraverso toccanti testimonianze e immagini inedite e straordinarie (girate in 3D) per la prima volta all’interno delle profonde cavita’ che inghiottirono i corpi di tante vittime. Il documentario prodotto dalla Direzione Comunicazione e Relazioni Esterne della Rai ha ricevuto il ”Premio 10 Febbraio” dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. Rai1 proseguira’ il suo impegno lunedi’ 13 febbraio alle 23.15 con una puntata speciale di Porta a Porta. Tra gli ospiti di Bruno Vespa, Maurizio Gasparri, Marco Rizzo, gli storici Raoul Pupo, Gianni Oliva e Alessandra Kersevan, Giorgio Forattini e Nicolo’ Bongiorno.
Su Rai3 grande spazio al ”ricordo” nel day time con Corrado Augias a ”Le Storie – Diario Italiano” , in onda alle 12.45, che dedichera’ l’apertura al tema della giornata, e con Rai 150 che, alle 10.00 proporra’ per ”La Storia siamo noi” la toccante testimonianza di Graziano Udovisi, l’unica vittima del terrore titino che riusci’ ad uscire da una foiba. Nelle sue parole il racconto della carneficina frutto dell’ odio politico-ideologico e della pulizia etnica voluta da Tito per eliminare dalla futura Jugoslavia i non comunisti. Una persecuzione che prosegui’ fino alla primavera del 1947 quando, cioe’, venne fissato il confine fra l’Italia e la Jugoslavia. Ma il dramma degli istriani e dei dalmati non fini’.
In seconda serata il documentario ”Sette storie istriane” di Nevio Casadio, in onda alle 23.10, raccontera’ la condizione passata e presente degli italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia costretti ad abbandonare casa, lavoro, beni, affetti, e a prendere la via dell’esilio. Prima e durante questo esodo altre migliaia d’italiani erano stati uccisi: il numero esatto di queste vittime non si puo’ conoscere, perche’ i loro corpi sono nelle foibe, le profonde cavita’ carsiche dell’Istria, o nel mare davanti a Zara. Oggi, in Istria e a Fiume, resta una comunita’ italiana di circa trentamila persone. Gli esuli sono venuti a vivere in maggioranza in Italia (soprattutto a Trieste) ma in parte hanno dato vita a una diaspora che si e’ diffusa nel continente americano e in Australia. Nel documentario sono raccolte le testimonianze di queste persone in sette emblematiche storie che descrivono i rapporti fra gli esuli e i connazionali rimasti in Istria e a Fiume, segnati dalle vicende tragiche degli anni Quaranta. Rai Educational propone per Res sul Canale Rai Storia (venerdi’ alle 8.35, alle 18.05 e alle 2.35 di notte) un segmento tratto dalla collana ”Combat film”, di Italo Moscati e Roberto Olla, dedicato al dramma delle foibe e all’occupazione jugoslava di Trieste alla fine della Seconda Guerra mondiale.
Rai Premium riproporra’ alle 22.45 ”Il cuore nel pozzo”, con Giuseppe Fiorello, Leo Gullotta e Antonia Liskova, un film di Alberto Negrin per ricordare, per conoscere, seppure attraverso la lente della fiction televisiva, una pagina di storia per troppo tempo taciuta.
Rai Movie in prima serata trasmettera’, invece, il controverso film di Renzo Martinelli, presentato tra tante polemiche alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1997, Porzus, il racconto di una pagina drammatica della Resistenza Italiana, un pezzo di storia d’Italia sconosciuta e sottaciuta e sulla quale gli storici hanno pareri discordanti. 7 febbraio 1945: a Porzus, piccolo paese in provincia di Udine, dopo un sanguinoso agguato contro i partigiani rossi che tentano di passare in Jugoslavia per unirsi alle truppe di Tito, l’astio tra la brigata Osoppo (legata al partito d’azione) e la brigata comunista (GAP) guidata dal comandante Geko, esplode in una vera faida fratricida. Uno dei sopravvissuti della strage, Storno, si reca in Slovenia a visitare Geko, che non vede piu’ dalla fine della guerra. I due rievocano tutte le vicende che li hanno visti protagonisti tra la fine del 1944 e febbraio del 1945. Al termine della visita Storno immagina di compiere la sua vendetta uccidendo Geko a colpi di pistola. Lorenzo Crespi intepreta il giovane comandante Geko, mentre l’attore Gastone Moschin presta il volto duro e fiero al comandante Geko ormai vecchio. Per tutta la giornata di venerdi’ 10 ampia copertura informativa nelle varie edizioni del Tg1 (anche all’interno di Uno Mattina), Tg2, Tg3, Tgr nelle diverse edizioni regionali e su Rai News. Televideo dedichera’ al ricordo delle foibe uno speciale con indice a pagina 180.
Radio1 con Radio Anch’Io partecipera’ al Giorno del Ricordo con una puntata speciale in onda il 10 febbraio alle 9.05: informazione e confronto tra storici, scrittori, giornalisti.
Saranno ospiti di Ruggero Po: Giuseppe Parlato, storico, presidente Fondazione Ugo Spirito, Marino Micich, direttore dell’Archivio Museo Storico di Fiume, Lucio Toth, presidente Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmata, Maurizio Tremul, presidente Giunta Esecutiva Unione Italiana Istria e Fiume, Raoul Pupo, storico, Universita’ di Trieste, Stefano Tomassini, giornalista, autore di ”Istria dei Miracoli”, Stefano Zecchi, scrittore, autore di ”Quando ci batteva forte il cuore”, Diego Zandel, autore di ”I Testimoni muti”. Su Radio3 a Fahrenheit, alle 15.00, saranno rievocati i tragici avvenimenti con Nando Vitali, autore del romanzo ”I morti non serbano rancore” e l’esule fiumana Elena Cos che ha collaborato alla realizzazione del libro e della mostra a Palazzo Incontro a Roma ”Palacinche, storia di un’esule fiumana” Una mostra che, tra fotografia e fumetto, ricostruisce le vicende dell’esilio giuliano-dalmata.
(fonte ASCA)