“Italia e Croazia intrattengono rapporti commerciali e culturali solidi. L’Italia è il primo partner commerciale della Croazia. Il volume d’affari tra i due Paesi supera i 4 miliardi di Euro”. E’ quanto si legge in una nota del Consiglio dei Ministri intervenuto sul il nuovo Accordo di scambio culturale con la Croazia.
“Il Governo di Zagabria considera l’Italia un partner cruciale anche dal punto di vista strategico. La vicinanza geografica e i forti legami culturali tra le due popolazioni rendono l’Italia un punto di riferimento verso l’integrazione europea ed euro-atlantica della popolazione croata. Lo dimostra, tra l’altro, il disegno di legge per la ratifica e l’esecuzione del Trattato di adesione della Croazia all’Unione europea, ratificato dal Consiglio dei Ministri il 3 febbraio 2012. Il precedente Accordo culturale tra i due Paesi, del 1960, è oramai superato. I cambiamenti radicali intervenuti sullo scacchiere politico nazionale e internazionale negli ultimi anni rendevano impellente un nuovo Accordo. Lo scopo è rafforzare i rapporti di buon vicinato, migliorare la conoscenza e la comprensione fra i popoli italiano e croato e garantire la più ampia fruibilità dei beni artistici, culturali e ambientali.
Per ottenere questi risultati, il nuovo Accordo individua quattro assi portanti: Primo, contribuire ai rapporti di buon vicinato tramite lo sviluppo delle relazioni culturali. Secondo: garantire migliore protezione e assistenza reciproca in materia di diritti d’autore e proprietà intellettuale. Terzo: creare nuovi incentivi alla collaborazione culturale; le tante iniziative prevedono la conservazione dell’identità linguistica, la collaborazione scientifica e universitaria (ad esempio con la concessione di borse di studio per studenti universitari o dottorandi di ricerca) e il sostegno reciproco nell’organizzazione di manifestazioni culturali e artistiche. valorizzazione del patrimonio artistico, culturale e demo-etno-antropologico. Ne è esempio la collaborazione per il contrasto al traffico illecito di beni culturali e per le missioni archeologiche.
Il nuovo Accordo prevede anche la creazione di una Commissione Mista che avrà tre compiti principali: (1) coordinare tutte le attività di scambio e collaborazione tra i due Paesi; (2) elaborare programmi esecutivi pluriennali; (3) regolare le divergenze sull’interpretazione e applicazione dell’Accordo. Quarto: sostenere la cooperazione nella conservazione, tutela e valorizzazione del patrimonio artistico, culturale e demo-etno-antropologico. Ne è esempio la collaborazione per il contrasto al traffico illecito di beni culturali e per le missioni archeologiche. Il nuovo Accordo prevede anche la creazione di una Commissione Mista che avrà tre compiti principali: (1) coordinare tutte le attività di scambio e collaborazione tra i due Paesi; (2) elaborare programmi esecutivi pluriennali; (3) regolare le divergenze sull’interpretazione e applicazione dell’Accordo”.
(fonte AgenParl 15 febbraio 2012)