C’è una comunità italiana anche in Slavonia, nell’interno della Croazia. Si tratta di discendenti degli Italiani provenienti dal Nord Italia, stabilitisi da quelle parti per motivi economici alla fine del diciannovesimo secolo. Per tutto questo tempo hanno mantenuto vivo il loro dialetto arcaico, tenendosi ben aggrappati all’identità italiana. La loro presenza sul territorio trova regolarmente riscontro ai vari censimenti della popolazione. E poi c’è la Comunità italiana di Zagabria, composta da persone che si sono trasferite nella capitale croata per motivi di lavoro o per scelte di vita. Sono Italiani provenienti sia dalla penisola che dall’area istro-quarnerina. Nella zona continentale operano dunque le Comunità degli italiani di Kutina, Lipik, Plostine e di Zagabria, con un totale di 1.600 soci. Le loro attività principali sono la filodrammatica, i minicantanti, il gioco delle bocce e ospitano conferenze sull’arte e la cultura italiane. Ma questi Italiani rivendicano maggiori attenzioni dai vertici dell’Ui. Hanno fatto le loro richieste a Rosanna Bernè della Giunta esecutiva Ui che li ha visitati. «Vorremmo essere inclusi attivamente nel circuito culturale dell’Ui – hanno detto – ospitare anche qualche riunione dell’Assemblea e della Giunta dell’Ui. Per quel che riguarda il sostegno finanziario, chiedono di essere parificati alla Comunità di Zara.
(fonte “Il Piccolo” 23 marzo 2012)