COMUNICATO STAMPA DEL PRESIDENTE NAZIONALE ANVGD
Si apprende dalla stampa odierna che una ventina (sic) di aderenti ad associazioni slovene di veterani della Seconda guerra mondiale ha protestato lo scorso lunedì dinnanzi alla sede della Ambasciata italiana di Lubiana per l’utilizzo, su alcuni siti informatici di varia natura, di una fotografia del 1942 impropriamente pubblicata a corredo di notizie relative al Giorno del Ricordo delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmati.
Nella «rete», come noto, si rinviene un’infinita quantità di materiali iconografici della cui attendibilità rispondono i singoli responsabili e curatori dei siti, in Italia come nel resto del mondo: non si comprende dunque per quale ragione la sparuta pattuglia abbia voluto coinvolgere la Rappresentanza diplomatica italiana, a meno che l’intento non fosse di assumere un episodio, fra i tanti, di superficialità per rilanciare surrettiziamente le argomentazioni care alle defunta ideologia titoista per giustificare gli eccidi delle Foibe e l’esodo forzato della popolazione italiana dai territori di antico insediamento. Una tentazione alla quale ancora oggi non rifuggono quegli esponenti d’oltre confine rimasti orfani per sempre della patria comunista.
Mentre onoriamo la memoria e l’opera dei tanti partigiani cattolici, liberali, repubblicani, socialisti, che hanno speso e perso la vita nel nome dei valori di libertà, di indipendenza e di amor di Patria al confine orientale e non, condanniamo quegli uomini, anch’essi partigiani, sottomessi agli ordini dei «titini», che obbedirono all’imperativo del maresciallo Tito di annettere Gorizia, Trieste e l’intera Venezia Giulia alla Jugoslavia comunista: con le modalità che oggi conosciamo nella loro integrale efferatezza.
Se dunque il manipolo di veterani jugoslavi intende in realtà, a partire da un pretesto, riproporre la versione della giusta causa delle esecuzioni sommarie, dei processi popolari, degli espropri di massa, questa Associazione si richiama con forza alla necessità di proseguire nel percorso di chiarificazione della storia già intrapreso dagli studiosi da diversi anni ormai a questa parte: solo quando riusciremo a scrollarci di dosso le vecchie e colpevoli ideologie – causa dei grandi drammi del Novecento – potremo guardare avanti con lucidità, riconoscendo gli errori commessi da ogni schieramento ed anche i meriti altrui, senza quelle pregiudiziali che non consentono invece il dialogo e il libero confronto.
Quando indichiamo le gravi responsabilità dell’uomo contro l’uomo intendiamo anche le responsabilità che ebbe il Fascismo nella politica di snazionalizzazione forzata condotta sulle terre di confine, di cui pagarono le conseguenze soprattutto, ma non solo, le popolazioni di lingua slovena. A tutte le vittime del Fascismo deve andare il nostro pensiero, perché l’etnia, la lingua o il credo politico di una popolazione non può mai giustificare violenze o intimidazioni.
Guai a voler cercare di giustificare le violenze come se fossero generate da altre violenze. Devono essere condannate, sempre. Guai a voler insinuare la falsa equazione fascismo = sopraffazione delle popolazioni slave = vendetta post-bellica contro gli italiani dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, in quanto conduce inevitabilmente a giudizi inaccettabili di giustificazione e di assoluzione.
Gorizia, 5 aprile 2012
Comm. Dott. Rodolfo Ziberna
La sede dell’ambasciata italiana a Lubiana