Giorgio Napolitano torna in Friuli. Il Quirinale ha confermato che la visita è nell’agenda del presidente della Repubblica, ma il programma non è ancora ufficiale. Al momento l’ipotesi più accreditata è che Napolitano arrivi a Udine mercoledì 9 maggio. Il giorno seguente dovrebbe fare tappa all’ateneo friulano per poi andare a Gemona e Porzûs e rientrare in serata nel capoluogo friulano. Se gli impegni saranno confermati, Napolitano sarà ospite per due sere consecutive del prefetto Ivo Salemme. Il volo di ritorno a Roma infatti è previsto per venerdì 11.
Difficile che il presidente riesca a fare tappa a Pordenone, come era stato prospettato qualche tempo fa, anche se è in corso un pressing per cercare di trovare uno spazio nella fitta agenda presidenziale come viene confermato dalla Prefettura.
A decidere nel dettaglio tutti gli appuntamenti sarà il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica udinese che si riunirà la prossima settimana. Inizialmente la visita era prevista per il 6 maggio, ma il “protocollo” impegna il Capo dello Stato a non essere presente nelle città in cui si vota nel giorno delle elezioni. L’election day per le amministrative ha quindi costretto il Quirinale a rivedere l’agenda e per adesso la visita è slittata al 9. Ad annunciare l’intenzione di tornare in Friuli, era stato lo stesso Napolitano in occasione delle cerimonie per il “Giorno del Ricordo”. L’obiettivo della visita è quello di rafforzare il legame tra lo Stato e le terre friulane martoriate nel corso della seconda guerra mondiale e per aprire soprattutto una nuova fase storica. Dopo le contrapposizioni, gli odi, la visita nel 1992 in forma privata del presidente Cossiga e la “pace” tra Osovani e Garibaldini di dieci anni fa, Napolitano è infatti deciso a onorare i 22 partigiani uccisi a Porzûs.
Quasi sicuramente Napolitano farà tappa all’ateneo friulano dove dovrebbe vedere il filmato di Giovanni Spangaro sulla “Repubblica partigiana della Carnia e dell’Alto Friuli”. Poi, come detto, è atteso a Porzûs e a Gemona da dove don Alessio Geretti, spera possa raggiungere anche Illegio per vedere la mostra «I bambini e il cielo – l’età divina dell’uomo». Tra le possibile tappe c’è anche il tempio di Cargnacco in memoria dei caduti in Russia.
Al momento però nè la Prefettura, nè la Questura hanno ricevuto conferme definitive sul programma, ma il Friuli conta in un ritorno del presidente dopo la visita lampo di tre ore del 14 luglio 2010. In quella circostanza Napolitano aveva accolto l’appello del sindaco Furio Honsell impegnandosi in prima persona affinché lo Stato restituisca al Comune il castello (operazione che potrebbe sbloccarsi a breve) e aveva visitato la mostra dedicata alle incisioni del Tiepolo. Prima di ripartire verso Roma dall’aeroporto di Rivolto aveva anche fatto visita al Tempio ossario e incontrato l’arcivescovo, Andrea Bruno Mazzocato e il presidente della Provincia, Pietro Fontanini.
Tra le precedenti visite dei presidenti della Repubblica vanno ricordate quella di Sandro Pertini che percorse in lungo e in largo tutta la regione nell’ottobre dell’83, incluso il capoluogo del Friuli occidentale, e quella di Carlo Azeglio Ciampi che arrivò nel capoluogo friulano nel 2002 e poi nel 2005 a Pordenone.
(fonte www.messaggeroveneto.gelocal.it 18 aprile 2012)