Il centenario della nascita della scrittrice pisinota Nerina Feresini è stato celebrato con la presentazione del libro bilingue “La foiba di Pisino – Pazinska jama”, pubblicato dall’EDIT, l’inaugurazione del bassorilievo dedicato all’autrice sul muro degli scrittori in prossimità del castello di Montecuccoli, la celebrazione di una Santa messa in lingua italiana nel Duomo di San Nicola e la benedizione dei monumenti ai caduti italiani durante la Seconda guerra mondiale, nel cimitero adiacente al Duomo.
Alla presentazione del libro, nella sede della Comunità degli Italiani locale, sono intervenuti la presidente del sodalizio, Gracijela Paulović, l’ex alunna della Feresini, Maria Cliselli di Udine, nonché il redattore del libro e giornalista del quotidiano “Glas Istre”, Davor Šišović. Nel suo intervento la presidente della CI ha rilevato che si tratta del primo volume dell’autrice che viene presentato nella versione bilingue ed ha auspicato che a questo ne seguano altri, in modo da valorizzare il lavoro della Faresini e renderlo più accessibile ad un vasto pubblico.
Nel suo lungo discorso la professoressa Maria Cliselli, oggi in pensione, si è soffermata sul grande carisma della sua ex insegnante, ricordando i momenti vissuti assieme. Tra i numerosi dati biografici la Cliselli ha rilevato in particolare la cura e la passione con le quali la Faresini si dedicava alle sue ricerche, incentrate sulla storia, l’etnografia ed il patrimonio culturale dell’Istria e in particolare del Pisinese. Per le sue pubblicazioni, una quindicina in tutto, era ricorsa a numerose fonti, avvalendosi del contributo di tanti studiosi. Sua pure l’iniziativa di inserire la foiba pisinese nella lista dell’UNESCO, per la specificità del fenomeno naturale che si apre ai piedi del castello del IX secolo. Maria Cliselli, nativa di Pisino, si è soffermata pure sul destino che ha condiviso con la sua ex insegnante, visto che entrambe hanno lasciato la cittadina situata nel cuore dell’Istria nel 1948, serbandone un caro ricordo.
Di seguito Davor Šišović, uno dei promotori delle Giornate di Giulio Verne a Pisino, ha parlato dell’importanza della foiba non solo quale fenomeno naturale, ma anche culturale, che ha ispirato l’autrice per la sua opera, pubblicata la prima volta nel 1972. “La foiba di Pisino – Pazinska jama”, ha detto, è una pubblicazione documentaristica che fornisce preziose informazioni sulla foiba, quale parte del patrimonio storico culturale locale. Šišović si è quindi soffermato sulle ricerche eseguite in seguito alla prima pubblicazione del libro, che hanno portato a risultati spettacolari, come la scoperta di un secondo lago sotterraneo e della Grotta verde. Tra i ricercatori di maggiore rilievo ha fatto i nomi di Mitar Marinović e Drago Opašić – Billy.
Da rilevate che alla serata letteraria, tra il numeroso pubblico, erano presenti il sindaco, Renato Krulčić, Pierina Fabris, in rappresentanza del Consolato italiano e una delegazione della Famiglia Pisinota, con in testa la presidente Liana Runco.
La presentazione del libro è stata preceduta dalla Messa solenne in lingua italiana nel Duomo di San Nicola, celebrata dal parroco Mladen Matika. Dopo la funzione religiosa, nella nuova parte del cimitero sono state deposte delle corone di fiori sulla nuova tomba del cimitero dove sono custoditi i resti dei militari italiani e tedeschi caduti nella Seconda guerra mondiale. Nell’occasione sono stati annunciati i lavori di riassetto di tutta l’ala del cimitero.
Accanto al nome di Giulio Verne, sul muro degli scrittori “amici della foiba”, Liana Runco ha scoperto pure quello di Nerina Feresini, un bassorilievo in rame, opera di Mladen Vasiljević. La cerimonia per il centenario della nascita dell’autrice, è stato arricchito dall’esibizione della corale mista “Roženice”.