Ennesimo ritrovamento negli ultimi vent’anni (da quando si è dissolta la Jugoslavia) di resti di persone liquidate dai partigiani del maresciallo Tito, crimini avvenuti dopo la fine della seconda guerra mondiale. La lista comprendente fosse comuni in Croazia si è ampliata con la scoperta avvenuta pochi giorni fa in località Obernjak, sull’altura della Medvednica, poco a settentrione di Zagabria. L’unità speciale per le riesumazioni del ministero croato della Difesa, in collaborazione con agenti di polizia ed esponenti del dicastero dei reduci, hanno fatto venire alla luce quanto resta di 36 persone, la gran parte delle quali morte ammazzate.
È stato l’Ufficio croato per le ricerche, il contrassegno e la manutenzione delle tombe delle vittime dei crimini comunisti dopo il secondo conflitto mondiale ad emettere un comunicato, in cui si rileva come i periti medici legali abbiano concluso che le spoglie appartengano a 36 persone, alcune delle quali presentavano fori di proiettili sui loro crani, quale evidente segno di esecuzione con armi da fuoco. Oltre ai resti mortali, sono stati trovati diversi oggetti di proprietà degli sventurati, che saranno attentamente analizzati. Secondo questo ufficio, è praticamente assodato che si tratti di diversi pazienti e di personale dell’ospedale per malattie polmonari Brestovac, situato sulla Medvednica e che era attivo nel corso del periodo bellico in quanto nosocomio dell’Ndh, lo Stato indipendente di Croazia guidato dal leader ustascia Ante Pavelic.
Stando a diverse fonti attendibili, dopo la fine del conflitto, le truppe dell’Armata jugoslava presero possesso dell’ospedale e da lì sparirono per sempre da 170 a 210 malati, medici e personale parasanitario. Una delle tante tragedie consumatesi dopo la vittoria dei partigiani con la stella rossa, che fecero passare per le armi migliaia di uomini che avevano combattuto con le truppe tedesche e italiane, come pure tanti italiani in Istria e nel Quarnero.
La fossa di Obernjak è stata contrassegnata in modo provvisorio ma in futuro avrà un aspetto e una cura degni di tal nome, in ricordo di persone travolte dagli eventi postbellici, uccise senza regolare processo. I responsabili dell’ufficio hanno inoltre confermato che dal prossimo autunno continueranno le ricerche di fosse comuni che dovrebbero trovarsi nel vicino villaggio di Gracani, a nord della capitale croata. Tornando all’ospedale di Brestovac e nell’intento di fare completa luce sulle sue vittime nel dopoguerra, l’ufficio ha rivolto un appello a tutti coloro che disponessero di qualsivoglia informazione in merito, invitandoli a contattare il recapito telefonico 01/5503 – 063, oppure inviando una mail all’ indirizzo di posta elettronica tajnistvo@ured-gzkz.hr.
Andrea Marsanich
“Il Piccolo” 16 luglio 2012
L’ex ospedale per malattie polmonari di Brestova, dal quale si presume siano state deportate le vittime rinvenute nella fossa di Obernjak (foto www.tportal.hr)