LETTERE AL GIORNALE
Ho letto con grande attenzione ed interesse l’articolo da voi pubblicato sul «Caso Ladini» dell’espropriazione illegale subita dagli imprenditori industriali triestini Gianfranco e Livio Ladini in Croazia.
Sono rimasto sconcertato dalla pochezza della nostra diplomazia nel tutelare i diritti dei nostri concittadini quando con sacrifici enormi investono i propri capitali e danno il loro eccezionale know-how a paesi in via di sviluppo come la Croazia e come grazie ricevono sabotaggi, discriminazioni di ogni genere ed espropriazioni.
Non può non venirmi in mente una somiglianza spaventosa tra questo fatto e la tristissima vicenda degli esuli istro-dalmati nel dopoguerra che ancora oggi ricordiamo. Mi sto a chiedere come giovane e orgoglioso italiano dove sta la nostra diplomazia che sembra avere nel suo Dna da svariati decenni la sindrome della sottomissione verso i prepotenti di turno che prima o dopo finiscono in galera (ex-premier croato Sanader).
Chiedo al Ministro degli esteri Terzi e alla console croata a Trieste Grdinic come possiamo essere sicuri di poter andare in quel Paese, anche solo come turisti, quando non si rispettano i minimi diritti civili di noi italiani e cittadini europei? Come mai la Slovenia pone veti all’entrata della Croazia in Europa per ogni bazzecola e noi stiamo sempre a tacere anche quando si tratta di casi di comprovate violazioni di Convenzioni internazionali come capitato alla ditta «La Distributrice Srl»?
Jacopo Burra
(lettere a “Il Piccolo del 1. agosto 2012)