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La nostra pavida diplomazia (Il Piccolo 01 ago)

LETTERE AL GIORNALE

 

Ho letto con grande attenzione ed interesse l’articolo da voi pubblicato sul «Caso Ladini» dell’espropriazione illegale subita dagli imprenditori industriali triestini Gianfranco e Livio Ladini in Croazia.

 

Sono rimasto sconcertato dalla pochezza della nostra diplomazia nel tutelare i diritti dei nostri concittadini quando con sacrifici enormi investono i propri capitali e danno il loro eccezionale know-how a paesi in via di sviluppo come la Croazia e come grazie ricevono sabotaggi, discriminazioni di ogni genere ed espropriazioni.

 

Non può non venirmi in mente una somiglianza spaventosa tra questo fatto e la tristissima vicenda degli esuli istro-dalmati nel dopoguerra che ancora oggi ricordiamo. Mi sto a chiedere come giovane e orgoglioso italiano dove sta la nostra diplomazia che sembra avere nel suo Dna da svariati decenni la sindrome della sottomissione verso i prepotenti di turno che prima o dopo finiscono in galera (ex-premier croato Sanader).

 

Chiedo al Ministro degli esteri Terzi e alla console croata a Trieste Grdinic come possiamo essere sicuri di poter andare in quel Paese, anche solo come turisti, quando non si rispettano i minimi diritti civili di noi italiani e cittadini europei? Come mai la Slovenia pone veti all’entrata della Croazia in Europa per ogni bazzecola e noi stiamo sempre a tacere anche quando si tratta di casi di comprovate violazioni di Convenzioni internazionali come capitato alla ditta «La Distributrice Srl»?

 

Jacopo Burra

(lettere a “Il Piccolo del 1. agosto 2012)

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