di Andrea Marsanich su “Il Piccolo” del 4 agosto 2012
Sono circa 190mila le imbarcazioni che nel corso dell’alta stagione turistica navigano nelle acque croate dell’Adriatico e, in base a dati ufficiali, i conducenti del 10% di questi natanti commettono una qualche infrazione al Codice della navigazione o altre norme che regolano il settore. È quanto dichiarato giorni fa dal ministro della Marineria, Trasporti e Infrastrutture, Sinisa Hajdas Doncic, che ha voluto assistere di persona all’operazione di controllo e prevenzione attuata in mare dai responsabili della Capitaneria portuale di Sebenico, azione svoltasi contemporaneamente in tutte le capitanerie croate (Pola, Fiume, Segna, Zara, la citata Sebenico, Spalato, Ploce e Ragusa) e nei loro 72 dipartimenti. «Purtroppo siamo di fronte a violazioni delle più elementari regole del Codice marittimo – ha rilevato il ministro –: nella maggior parte dei casi si tratta di navigazione ad alta velocità a meno di 300 metri dalla costa. Un simile comportamento dei conducenti di motoscafi, yacht e acquascooter mette a repentaglio l’incolumità degli altri diportisti e soprattutto dei bagnanti». Hajdas Doncic ha ricordato come le capitanerie di porto abbiano la possibilità di denunciare i diportisti imprudenti ai giudici per le trasgressioni.
L’anno scorso sono fioccate in questo modo multe per circa 2 milioni di kune, pari a 266mila euro. «Crediamo che anche nel 2012 – così il ministro – entrerà nelle casse statali una somma identica. Siamo dell’opinione che le pene pecuniari costituiscano un valido deterrente contro comportamenti irresponsabili e arroganti. Le competenti autorità sono molto impegnate nel garantire la massima sicurezza ai diportisti, ai pescatori dilettanti, a coloro che amano fare una nuotatina o praticano i vari sport acquatici». «Posso confermare – ha continuato Dondic – che in queste settimane, rispetto a quanto avveniva un anno fa, abbiamo un discreto calo di incidenti e ciò conferma che il nostro impegno sta producendo risultati concreti. Voglio ricordare che le nostre acque vengono pattugliate da quattro motovedette delle capitanerie portuali, denominate “Pojisan”, “Vid”, “Sibenik” e “Dance”».
I controlli effettuati nei giorni scorsi nelle acque dall’Istria alla Dalmazia Meridionale hanno portato ad ammende per complessive 152mila kune, qualcosa in più di 20mila euro. Durante le azioni delle varie capitanerie (e non pochi diportisti italiani se ne saranno accorti) sono stati fermati 426 natanti, di cui 254 stranieri. Sono state registrate 135 infrazioni e comminate 65 multe. Tornando all’anno scorso, va archiviato come una stagione nera con incagliamenti, collisioni, affondamenti, dispersi.
Il caso più noto, e del quale abbiamo scritto tante volte, ha riguardato gli sventurati coniugi padovani Francesco Salpietro e Marinelda Patella, uccisi a bordo della loro barca a vela mentre stavano tranquillamente navigando a Sud di Capocesto (Primosten), nella Dalmazia Centrale. A centrare la loro imbarcazione fu il motoscafo del controverso imprenditore zagabrese Tomislav Horvatincic, attualmente sottoposto a processo al tribunale conteale di Sebenico. Il tycoon si è sempre difeso affermando che il suo motoscafo era diventato ingovernabile per un guasto ai comandi, ma perizie varie hanno concluso che Horvatincic aveva inserito il pilota automatico senza controllare lo svolgimento del traffico, con il fuoribordo che procedeva a velocità troppo sostenuta. Rischia fino a 10 anni di reclusione.