Per la prima volta la Croazia tornerà a casa dalle Olimpiadi estive con almeno due medaglie d’oro. Dopo il successo di Sandra Perković nel lancio del disco, ieri, alle 17.50 in punto, al Royal Artillery Barracks, Giovanni Cernogoraz ha conquistato il titolo olimpico nel tiro a volo, disciplina del trap, al termine di un appassionante spareggio conclusosi alla sesta serie con il campione mondiale uscente, il 34.enne italiano Massimo Fabbrizi. E a Cittanova, alla Comunità degli Italiani c’è stato il classico boato, l’abbraccio commovente a papà Valter che non ha trattenuto le lacrime, sapendo quanti sono stati i sacrifici in tutti questi anni. L’oro olimpico, il primo di un rappresentante della minoranza italiana di Slovenia e Croazia (Giovanni è nato a Capodistria il 27 dicembre 1982) è arrivato con una rimonta che passerà agli annali, visto che dopo la serie di qualificazione Cernogoraz, assieme all’altro croato, Anton Glasnović, era quinto con tre piattelli di ritardo dal leader, il bicampione olimpico di Atlanta e Sydney, l’australiano Michael Diamond, capace di presentarsi nella serie di finale con il record mondiale ed olimpico di 125 su 125.
RIMONTA D’ALTRI TEMPI Ma dalle 17 in avanti Giovanni, che era il più giovane tra i finalisti, è stato semplicemente perfetto sbagliando solo un tiro nella 15ª serie. Allo stesso tempo gli avversari perdevano posizioni con il passare dei minuti. Soltanto l’italiano Massimo Fabbrizi è riuscito a tenergli testa e, infatti, i due hanno chiuso la gara con lo stesso punteggio di 146, che eguaglia il record olimpico del ceco David Kostelecky di quattro anni fa. Si è passati quindi allo spareggio. Cernogoraz, che al termine della serie di finale era scoppiato in un pianto liberatorio, ha confermato tutte le sue qualità tecniche e la preparazione psicologica – cosa che d’altronde era stata notata anche dalla neocampionessa olimpica del trap femminile Jessica Rossi, ospite durante la telecronaca di Rai Sport – e alla sesta serie, dopo che Fabbrizi aveva commesso l’errore, il cittanovese è andato in pedana e come fosse la cosa più semplice al mondo, ha disintegrato il suo trentesimo piattello di finale su 31 regalando alla Croazia il quinto oro della storia. “
Anche per assegnare il bronzo si è andati allo shoot-off, conclusosi alla quarta serie con Aldeehani del Kuwait che ha superato l’australiano Diamond, il quale, complici ben sei errori nella serie conclusiva, è stato il grande sconfitto della giornata. L’altro croato Anton Glasnović, che è stato ovviamente il primo a complimentarsi con Giovanni, ha conquistato il sesto posto con il risultato di 143/150.
Come curiosità, la Croazia è stato l’unico Paese ad avere nella serie di finale due tiratori. A Pechino 2008 tale risultato era stato conseguito dal minore dei fratelli Glasnović, Josip, che allora 25.enne conquistò uno storico quinto posto. Per sottolineare lo straordinario risultato del tiro a volo croato, da sottolineare che hanno fallito la serie finale personaggi che hanno fatto la storia di questo sport, presente ai Giochi a cinque cerchi sin dal 1900, tra i quali l’italiano Giovanni Pellielo, che inseguiva la quarta medaglia consecutiva dopo due argenti e un bronzo (per lui un modesto undicesimo posto con 120/125). La gara di qualificazione ha visto uscire di scena anzitempo anche gli olimpionici di Atene, il russo Alexey Alipov, e l’oro di Pechino, il ceco David Kostelecky. Dall’altra parte, è mancato un solo piattello al 40.enne di Murska Sobota, Boštjan Maček, che ha conquistato l’infausto settimo posto (121/125).
DAL 1996 LA CNI SEMPRE PRESENTE Il cittanovese Giovanni Cernogoraz è stato il quarto sportivo della Comunità nazionale italiana di Croazia e Slovenia a partecipare alle Olimpiadi dopo gli isolani, il cannottiere Erik Tull, presente ad Atlanta 1996, e la velista Vesna Dekleva, che ha partecipato a ben tre edizioni (nel 1996, 2004 e 2008) con il fiore all’occhiello il quarto posto di otto anni fa nella classe 470 della vela in coppia con Klara Maučec. La polese Ingrid Siscovich a Sydney 2000 ha fatto invece parte della nazionale croata di pallavolo, che ha conquistato il settimo posto. “Io sono di nazionalità italiana, mi sento italiano, ho il passaporto italiano e a casa mia parlo in dialetto veneto. Del resto mi chiamo Giovanni di nome”, ha detto Cernogoraz in conferenza stampa, rispondendo alle domande dei giornalisti in inglese e in italiano, con forte accento veneto.
IL TRAP O FOSSA OLIMPICA La fossa olimpica (in inglese trap) è la principale specialità sia pure come sport facoltativo del tiro a volo. Ci sono 15 macchine da lancio, collocate in linea retta e disposte in cinque gruppi di tre macchine ciascuno. La distanza che separa le macchine centrali di ogni gruppo può variare da tre a sei metri (normalmente 4), mentre la distanza che separa una macchina dall’altra di ciascun gruppo deve essere di un metro circa. Le macchine sono piazzate in una fossa protetta da un tetto la cui parte superiore deve trovarsi allo stesso livello delle pedane di tiro. Al 15° metro dietro la macchina centrale di ogni gruppo e situata la pedana di tiro di un metro per un metro, allineata perpendicolarmente alla macchina centrale del proprio gruppo. Nella serie di finale un solo colpo in canna, mentre nella fase di qualificazione i colpi in canna erano due.
da “La Voce del Popolo” del 7 agosto 2012