In piena emergenza idrica all’altare del golf vengono sacrificati 300 bovini, 200 suini e – come vittime collaterali – figurano i pesci dello stagno e anche la selvaggina. Succede a pochi chilometri da Salvore, in Istria, una zona rimasta senz’acqua mica solo per la siccità, ma per l’irrigazione del green del Golf clun Adriatic. Un vero e proprio crimine ambientale denunciato da una trentina di allevatori che attingevano l’acqua, per i propri animali e anche l’irrigazione della zona, dalla sorgente di Valfontane che si trova a pochi chilometri da Salvore, vicino al campo golf di Alberi gestito dalla società Golf club Adriatic, all’interno del residence Skipper. Dalla sorgente fino al 1935, quando venne costruita la rete idrica, si attingeva l’acqua potabile per il fabbisogno della popolazione della zona.
Ma come denunciano gli allevatori – e la notizia trova conferma dalle guardie comunali – la sorgente si è prosciugata nel momento in cui la società Golf club Adriatic ha fatto trivellare il suolo collocando cinque pompe sulle falde idriche che ora portano l’acqua negli invasi del campo da golf. Il vicesindaco di Umago Mauro Jurman sostiene che lo scempio ambientale è stato subito denunciato all’Azienda idrica di stato, al ministero dell’Agricoltura, ispettorato idrico e alla Sovrintendenza dei beni culturali visto che la sorgente è considerata patrimonio naturale. «Purtroppo non possiamo fare altro, abbiamo le mani legate» spiega Jurman che si dice sconcertato del fatto che nessuno, fino a questo momento, abbia mosso un dito per fermare il disastro.
«Abbiamo chiesto spiegazioni anche al Golf club Adriatic – aggiunge il vicesindaco – i cui dirigenti però rimangono in silenzio». Interpellati i dirigenti non hanno voluto rispondere nemmeno alla stampa. Ma i problemi non coinvolgono solo gli allevatori e i loro animali. Vicino alla sorgente c’era anche uno stagno che si sta prosciugando per cui centinaia di pesci e anguille, anche di 3 chilogrammi, sono rimasti nel fango senza vita. E nell’area gli animali selvatici sono all’affannosa ricerca della loro acqua quotidiana venuta improvvisamente a mancare.
Gli allevatori sono disperati. Già nei mesi scorsi erano stati messi in ginocchio dal drastico taglio del prezzo d’ammasso del latte. Adesso gli animali, che consumano 50–60 litri d’acqua al giorno ciascuno, a causa dell’emergenza idrica non possono usare l’acqua della rete pubblica. Il vicesindaco Jurman ha promesso un primo aiuto sottoforma di cisterne da inviare sul posto, un provvedimento che però avrà durata limitata. E cresce l’amarezza tra gli istriani per il senso di impotenza in merito a scelte, considerate «evidenti giustizie», che sono imputate al governo di Zagabria.
(fonte “Il Piccolo” 24 agosto 2012)
Mentre l’Istria intera patisce una drammatica siccità, i campi da golf risultano lussureggianti
(foto www.panoramio.com)