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18set12 – Caso Ladini, Josipovic promette un impegno diretto

Arriva ai “piani più alti” della Croazia la vicenda degli imprenditori triestini, Gianfranco e Livio Ladini, la cui fabbrica di fili, la Dalmatinka di Sinj (località alle spalle di Spalato), è andata incontro ad una serie di problemi, venendo gravemente danneggiata.

 

Giorni fa, i massimi responsabili dell’Associazione croata dei sinadacati (Hus) sono stati ricevuti dal presidente della Repubblica, Ivo Josipovic, al quale hanno fatto presente quanto accaduto a Sinj, chiedendogli di adoperarsi affinché sia snellito il procedimento atto a risolvere il clamoroso intoppo. Josipovic è stato informato della proposta di accomodamento che vedrebbe La Distributrice (l’impresa in mano ai due triestini) far riprendere la produzione di fili e tessili a Sinj, dando lavoro a circa 220 persone, attualmente iscritte alle liste di collocamento. Il capo dello Stato ha preso atto della vicenda ed ha promesso che si impegnerà personalmente alla sua soluzione, specie in quanto i Ladini sono intenzionati a riavviare la produzione alla Dalmatinka.

 

Del caso si sono occupati nei mesi e negli anni scorsi tutti i maggiori mass media nazionali perché si è di fronte ad una clamorosa ingiustizia. Tempo fa il ministero delle Finanze croato, ovvero la Direzione imposte, aveva tassato iniquamente gli investimenti dei Ladini a Sinj come utili straordinari. Come se non bastasse, il Tribunale commerciale di Spalato aveva avviato in modo illegale il procedimento fallimentare nei confronti della Dalmatinka, iter bocciato in appello dall’Alto Tribunale commerciale, il quale aveva dato ragione ai due investitori italiani, confermando che erano stati danneggiati.

 

Sulla vicenda si esprimeranno ora i tribunali croati. Come da noi già scritto, il parlamentare Roberto Menia (Fli) aveva avanzato un’interrogazione sulla vicenda alla Farnesina, caso di cui mesi addietro era stato informato anche il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso. Egli, tramite Dirk Lange, Capo Unità della Direzione Generale Allargamento della Commissione europea, aveva rilevato la possibilità – se si fossero esaurite le soluzioni in ambito croato – di ricorso alla Corte europea dei Diritti umani a Strasburgo.

 

(fonte “Il Piccolo” 15 settembre 2012)

 

 

 

L’azienda dei fratelli Ladini, la «Dalmatinka» dà lavoro a circa 220 persone

(foto www.dalmacijanews.com)

 

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