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Josip Broz Tito era un criminale o no? (Voce del Popolo 18 set)

Josip Broz Tito era un criminale oppure no? Riuscirà l’euro, inteso come moneta nazionale, a sopravvivere all’attuale crisi economica? Sono alcune fra le domande che saranno poste ai candidati a Capo dello Stato sloveno nel corso del confronto che sarà trasmesso dalla Televisione di Stato. A prescindere dal fatto che fino all’avvio della campagna elettorale per le presidenziali, in programma l’11 novembre, manca ancora un mese, il portale della Telekom slovena ha già pubblicato le 57 domande alle quali dovranno rispondere i candidati. Sono state preparate da Ksenija Horvat Petrovčič, redattore del programma informativo della RTV di Slovenia. Saranno poste all’attuale presidente, Danilo Türk, e ai suoi principali contendenti, Borut Pahor e Milan Zver.

 

Tra queste 57 domande ci sono anche alcune del tipo citato in apertura, alle quali i candidati saranno tenuti a rispondere semplicemente con un “sì” o con un “no”, senza ulteriori commenti. Le altre, nella stragrande maggioranza dei casi, si riferiranno alla presentazione agli elettori del rispettivo profilo politico e ideologico e delle proprie vedute sul passato e sul futuro. Così, tanto per fare ancora qualche esempio, i contendenti dovranno rispondere al quesito se, a loro avviso, la stella rossa a cinque punte sia un simbolo totalitario e se, come detto, l’ex presidente jugoslavo Tito fosse un criminale.

 

L’orientamento dei candidati verrà dimostrato anche tramite domande del tipo se appoggino o meno le modifiche alla legge con le quali verrebbe proibita l’interruzione della gravidanza, in altre parole l’aborto, a meno che il parto non minacci la salute della partoriente; se siano favorevoli o contrari a che le coppie gay adottino un bambino – proposta respinta nel corso di un referendum all’inizio dell’anno in corso. Con un “sì” o un “no” dovranno rispondere anche alla domanda se il presidente debba vivere in una residenza presidenziale apposita, il che attualmente non è il caso. Non basta ancora: durante il confronto, i candidati saranno tenuti a dare in pasto all’opinione pubblica numerosi dettagli sulla loro vita privata, sullo stato di salute, spiegare quali libri leggano, quali lingue straniere parlino, se abbiano regalato ai medici qualcosa in più oltre che una scatola di cioccolatini o un pacchetto di caffè e via dicendo.

 

Tra le domande riguardanti l’attualità politica, dovranno rispondere sulla possibilità della vendita della “Mercator”, ma anche al quesito se il Parlamento debba o no ratificare il Trattato d’adesione della Croazia all’Unione europea. Stando ai sondaggi l’attuale presidente Danilo Türk è in un significativo vantaggio rispetto ai suoi contendenti, Borut Pahor e Milan Zver, in vista delle presidenziali in programma l’11 novembre. Che Türk sia la persona più adatta a svolgere la funzione di Capo dello Stato è il parere del 44 per cento dei 920 interpellati, nel corso di una ricerca condotta dalla facoltà di Scienze politiche di Lubiana. L’ex premier Borut Pahor gode dell’appoggio dal 19 per cento degli interpellati, mentre Milan Zver, deputato al Parlamento europeo ed ex ministro dell’Istruzione, dal 17 per cento.

 

La lista completa di tutti i candidati ufficiali alle presidenziali sarà resa nota allo scadere del termine per la presentazione delle candidature. Il primo a ufficializzare la propria candidatura è stato l’attuale Capo dello Stato sloveno. Türk, che si candida come indipendente e gode dell’appoggio della Slovenia positiva (PS), guidata dal sindaco di Lubiana, Zoran Janković, nonché del Partito democratico dei pensionati (DeSus). Pahor può contare sull’appoggio dei Socialdemocratici (SD) di Igor Lukšič e della Lista civica (GL) di Gregor Virant, mentre Milan Zver gode del sostegno del Partito democratico sloveno (SDS) del premier Janez Janša e della Nova Slovenija (NSI) di Ljudmila Novak.

 

(fonte “la Voce del Popolo” 18 settembre 2012)

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