Nelle aule della periferica momianese della Scuola elementare italiana di Buie è stata finalmente completata la fase redazionale di “Momiàn ciàcola”, la “raccolta illustrata di lemmi della parlata istroveneta di Momiano d’Istria”. Ora, grazie ai fondi della Regione Veneto, assicurati per questa bella iniziativa tramite l’Agenzia della democrazia locale di Verteneglio, il volume è pronto per essere stampato.
Si tratta di 230 pagine, 3831 lemmi, con circa 500 disegni realizzati nel corso degli ultimi sette anni dagli alunni dalla prima alla quarta classe. Una ricerca storico-etnografica dunque, particolarmente accurata, vista la lunga durata del progetto, portata avanti dall’insegnante Marino Dussich e dalla sua collega Serena Kljajić. Un bel record che si concretizzerà, una volta stampato il volume, con la presentazione ufficiale, il 10 novembre prossimo nella sede della Comunità degli Italiani di Momiano.
“Ci siamo riproposti di raccogliere, i lemmi della parlata istroveneta locale attraverso le varie aree tematiche scolastiche, e dunque lingua italiana, natura e società, cultura figurativa e musicale, nonché attraverso interviste fatte ai momianesi ‘patòchi’, – spiega il prof. Marino Dussich, sempre molto impegnato in ricerche di questo tipo e autore, tra l’altro, pure del Vocabolario della parlata di Buie d’Istria.
“Insieme ai ragazzi abbiamo fatto rivivere così la Momiano di un tempo – aggiunge –. Quella la cui parlata specifica sta purtroppo scomparendo, per lasciare spazio ad altre variazioni di dialetto, oggi in un certo senso unificato come tante altre cose, a causa del fenomeno della globalizzazione. “È un atto d’amore da parte di alunni e insegnanti della periferica di Momiano – si legge nella prefazione del prof. Sandro Manzin – verso l’idioma parlato dai momianesi autoctoni, residenti e sparsi nel mondo”. Il volume contiene anche alcune poesie di Elena Sfecci Kovačević, che ha consentito la pubblicazione di alcuni suoi scritti in dialetto momianese.
Abbiamo chiesto agli alunni di raccontarci le loro esperienze.
A Paolo Biloslavo è rimasta impressa la parola “anemàl”, che solo a Momiano significa maiale. Melissa Boccali ha contribuito disegnando “el sòto”, ovvero lo zoppo. Carlos Šepić ricorda molto bene l’intervista che ha fatto ai signori Scaramella. Contentissimo di essere uno dei coautori del volume anche Leo Božić Sparagna. Iris Kljajić ci racconta di aver disegnato “el capitèl”, la panca che però in momianese si dice “banchèta”. Antonia Pertić è rimasta impressionata dai rurali attrezzi da dentista che nel corso delle loro minuziose ricerche i ragazzi hanno trovato, recuperato e catalogato.
Daniele Kovačić
“la Voce del Popolo” 5 ottobre 2012
Una parziale veduta della piccola Momiano (foto www.flickriver.com)