Giovedì 11 ottobre, alle ore 17.00 nel Grand Hotel Entourage di Gorizia, l’Anvgd e la Skgz, in collaborazione con i quotidiani Il Piccolo ed il Primorski Dnevnik, organizzano il convegno internazionale su «Minoranza slovena in Italia ed italiana in Slovenia: il dialogo possibile superando i reciproci nazionalismi dell’800». Modereranno i direttori de Il Piccolo, Paolo Possamai, e del Primorski Dnevnik, Dušan Udovič.
L’ Anvgd ha svolto un ruolo imprescindibile nel favorire, agevolare le relazioni tra Italia e Slovenia, nel rendere possibile lo storico concerto del maestro Muti a Trieste nel 2010 a Trieste, ma prima ancora promuovendo, prima a Gorizia e poi a Trieste, un dialogo ed un diverso approccio tra minoranza linguistica slovena e la comunità degli esuli giuliano-dalmati, ovvero quelle componenti della comunità italiana che hanno maggiormente patito i drammi del confine orientale. Il vertice Napolitano-Turk, esteso successivamente anche al Presidente della Croazia, ha rafforzato ancor di più il ruolo dell’Anvgd.
Ora Anvgd e Skgz intendono esaminare i motivi che a partire dalla seconda metà dell’Ottocento portarono allo scontro nazionale due comunità per secoli convissute pacificamente nei territori dell’allora Litorale Austriaco e che solo negli ultimi tempi, superando inveterate diffidenze etniche e contrapposizioni ideologiche, hanno iniziato a dialogare fruttuosamente.
A ragionare liberamente di così cruciali argomenti senza formalismi accademici, dopo un’introduzione di Rodolfo Ziberna (presidente nazionale Anvgd e presidente del Comitato isontino dell’Associazione), Livio Semolič (Skgz) e Maurizio Tremul (Unione Italiana in Slovenia e Croazia), sono stati chiamati Fulvio Salimbeni (Università di Udine) come coordinatore, Raoul Pupo (Università di Trieste), Kristjan Knez (Società di Studi Storici e Geografici di Pirano), Branko Marušič (Accademia delle Scienze di Slovenia), Marta Verginella (Università di Lubiana); modereranno i direttori de Il Piccolo, Paolo Possamai, e del Primorski Dnevnik, Dušan Udovič, così da dare voce a italiani e sloveni di qua e di là dal vecchio confine, oggi non più esistente, valutando pure le prospettive d’una sempre più feconda integrazione in ambito di cooperazione culturale ed educativa, e non solo economica e sociale.
(fonte Anvgd Gorizia 8 settembre 2012)
