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Croazia, una sepoltura dignitosa per tutte le vittime (Voce del Popolo 13 ott)

È in discussione al Sabor la Proposta di legge sull’individuazione, la cura e la manutenzione dei cimiteri militari, delle tombe delle vittime della Seconda guerra mondiale e del dopoguerra. Un documento approvato a luglio dal governo di Zoran Milanović e trasmesso al Parlamento con richiesta di iscrizione all’ordine del giorno onde individuare una soluzione alla situazione che vede tutt’ora senza risposte la richiesta di dare una dignitosa sepoltura alle vittime – militari e civili – che hanno perso la vita nel corso del secondo conflitto mondiale o negli anni successivi alla fine della guerra. Attualmente, infatti, come viene spiegato dal ministero dei Difensori, nella Repubblica di Croazia nessuna istituzione ha piena competenza in materia di vittime della Seconda guerra mondiale. L’Ufficio per l’individuazione, la cura e la manutenzione delle tombe delle vittime dei crimini comunisti commessi nel dopoguerra, istituito poco meno di un anno fa, è competente soltanto per le questioni inerenti alle vittime che hanno perso la vita dopo la conclusione delle operazioni belliche, ovvero dopo il 9 maggio 1945.

 

Stando alle motivazioni esplicate dal ministero, la Proposta di legge rappresenta un passo avanti rispetto alla situazione attuale in quanto razionalizza l’organizzazione del lavoro. “I dipendenti attualmente impiegati presso l’Ufficio indipendente e i componenti il Consiglio amministrativo dello stesso continueranno a svolgere il loro lavoro, ma nell’ambito del ministero dei Difensori”, ha detto il ministro Predrag Matić. Proprio questo è però il punto che non convince i rappresentanti dell’HDZ, il cui presidente Tomislav Karamarko ha sostenuto fortemente l’istituzione dell’Ufficio in parola all’epoca in cui era titolare del ministero degli Affari interni. “Invece di mantenere un Ufficio indipendente affidiamo i compiti che questi svolgeva a una struttura patrocinata dal ministero dei Difensori e dal governo. C’è da chiedersi se dopo l’abolizione dell’Ufficio autonomo si continuerà a lavorare all’individuazione, alla cura e alla manutenzione delle tombe delle vittime dei crimini comunisti”, ha chiesto durante il dibattito parlamentare il deputato dell’HDZ, Tomislav Ivić, che ha ricordato come già nel 2002 fosse stata abolita la commissione per le vittime di guerra e del dopoguerra, mentre le sue competenze erano state trasferite al ministero della Scienza.

 

Immediata la replica del ministro Matić. “Garantisco che non ci saranno pressioni di natura politica. Nessuno interferirà nel lavoro del nuovo dipartimento ministeriale. Se una cosa del genere dovesse succedere, rassegnerò le dimissioni”. Poi, per chiarire meglio il modello previsto nella Proposta di legge, Matić ha detto: “Già ora l’Ufficio si appoggia al ministero”. In tal senso ha spiegato che pur non avendo alcuna competenza sull’Ufficio in veste di ministro, risponde della legalità delle spese fatte con i mezzi a disposizione dell’Ufficio, per il quale ogni mese deve firmare “un aiuto speciale”.

 

Un altro tema sollevato nell’ambito del dibattito è stato quello dell’obbligo alla manutenzione delle tombe, che la Proposta di legge affida alle unità di autogoverno locale, le quali “non hanno i necessari mezzi finanziari”, ha affermato Zoran Vinković (HDSSB). Una questione che non si pone, secondo il ministro, che ha precisato: “Il ministero dei Difensori provvederà a costruire le vie d’accesso e ad apporre dignitose e modeste targhe ricordo sulle quali si potrà leggere che cosa sia avvenuto e quando. Per il resto – ha concluso Predrag Matić –, delle indagini relative ai crimini di guerra si occupino il ministero degli Affari interni e la Procura di Stato”.

 

Da aggiungere che, stando alle informazioni rese dal ministero dei Difensori, la Proposta di legge regolamenta, tra l’altro: l’individuazione, la cura e la costante manutenzione dignitosa delle tombe delle vittime del secondo dopoguerra istituendo pure un’evidenza dei sepolcri; l’individuazione di soluzioni dignitose per le spoglie delle vittime della Seconda guerra mondiale e del dopoguerra laddove il trasferimento sia dettato da ragioni di interesse pubblico o nel caso i resti vengano individuati durante lo svolgimento di lavori infrastrutturali; il mantenimento costante dei cimiteri militari e delle tombe delle vittime civili e l’attuazione degli accordi internazionali in vigore.

 

(fonte “la Voce del Popolo” 13 ottobre 2012)

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