Nuovo botta e risposta tra Lubiana e Zagabria sulla questione del debito della ex “Ljubljanska Banka” nei confronti dei cittadini croati. Al recente invito del ministro degli Esteri sloveno Karl Erjavec al governo croato affinché ritiri le deleghe concesse a due banche zagabresi perché possano far causa alla ex e all’attuale “Ljubljanska Banka”, ha replicato ieri il ministro degli Esteri croato Vesna Pusic.
Per il governo croato, ha dichiarato la Pusic in un’intervista al quotidiano fiumano “Novi List”, il ritiro delle deleghe alla “Zagrebacka banka” e alla “Privredna Banka Zagreb” è accettabile soltanto se sarà trovata un’altra soluzione, sulla quale stanno lavorando in questo momento i due esperti incaricati dai rispettivi governi, lo sloveno France Arhar e il croato Zdravko Rogic.
La Pusic ha inoltre ribadito la posizione di Zagabria, secondo cui la questione della ex “Ljubljanska Banka” e la ratifica dell’Accordo di adesione della Croazia all’Unione europea devono restare due cose separate. Lubiana, invece, non intende ratificare l’Accordo fino a quando il governo croato non ritirerà le deleghe alle due banche. Il problema, ricordiamo, riguarda i depositi in valuta estera dei cittadini croati nella ex filiale zagabrese della “Ljubljanska Banka”, congelati dall’istituto lubianese al momento dell’indipendenza dei due Paesi.
All’epoca, per i depositi valutari garantiva la Federazione, e la Slovenia vuole che il problema si risolva nell’ambito delle trattative sulla successione, il che significa, tecnicamente, con la mediazione della Banca per i regolamenti internazionali di Basilea. È un problema che esiste da quasi vent’anni, ha ricordato la Pusic, dicendosi sorpresa che qualcuno oggi si comporti come se si trattasse di una novità.
(fonte “Il Piccolo” 14 ottobre 2012)