In barba ai proclami della regionalizzazione e del decentramento dei poteri e delle risorse finanziarie sbandierati durante la campagna elettorale, l’attuale governo di centrosinistra sta ulteriormente allungando i tentacoli sul patrimonio degli enti locali. Dopo Punta Corrente e altri immobili di grande a valore a Rovigno, nel mirino dello Stato c’è buona parte della città dell’Arena, come scrive il “Glas Istre”.
La Procura di stato che nella causa tutela gli interessi di Zagabria, si richiama alla sentenza della Corte suprema emessa nel gennaio scorso in riferimento ad un contenzioso a Zara. Ebbene è stato deliberato che in base alle modifiche alla Legge sui boschi del 1990, le aree boschive che fino a quel momento erano proprietà sociale, diventano proprietà dello Stato, indipendentemente se incluse nelle zone fabbricabili o meno. Ora lo stato vuole applicare questo modello sia nel caso di Pola che di altre città istriane per cui si prospetta un aspro braccio di ferro con il potere centrale.
Sia Rovigno che Pola ricordano di esser diventate proprietarie degli immobili contestati nei primi anni ‘90, in base alla legge sull’autogoverno locale e alla Legge sulla proprietà che avevano fatto ordine nella sfera patrimoniale dopo il frazionamento dei vecchi comuni nelle nuove unità dell’autogoverno locale. Per quel che riguarda Pola lo stato vorrebbe diventare padrone nella storica via Kandler, di un palazzo in via degli Uscocchi, di parte del parcheggio di via Dobrich nonchè di tutti i parchi e aree verdi. Nel 1990 tali immobili erano legati direttamente o indirettamente all’economia forestale.
Il sindaco Boris Miletic ha reagito duramente dicendo trattarsi non di una questione patrimoniale ma politica per la quale bisogna trovare una soluzione politica. Noi sicuramente non cederemo ciò che da sempre appartiene alla città e alla memoria storica dei suoi abitanti, ha aggiunto Miletic, accusando Zagabria di voler centralizzare ulteriormente il Paese. Negli immobili su quali Zagabria ha buttato l’occhio, così ancora il sindaco, la città ha investito fior di quattrini per metterli in funzione della cittadinanza.
Ed ha annunciato che del problema si occuperà molto presto il Consiglio cittadino, cosi come avvenuto di recente a Rovigno. Dal canto suo il procuratore regionale Mirjana Jelenic non vede nulla di clamoroso nell’intera vicenda. Intendiamo solo tutelare i beni dello Stato dice, che in base alla legge del 1990 diventa proprietario degli immobili contesi.
(fonte “Il Piccolo” 21 ottobre 2012)