La Camera dei deputati del Parlamento italiano ha dichiarato inammissibili gli emendamenti presentati da Gruppi parlamentari di quasi tutti gli schieramenti rappresentati a Montecitorio per ripristinare nella proposta di Legge di stabilità, inviata dal Governo italiano alle Camere, il rifinanziamento delle Legge 16 marzo 2001, n. 72, recante interventi a tutela del patrimonio storico e culturale delle comunità degli esuli italiani dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia, e della Legge 21 marzo 2001, n. 73, recante interventi a favore della minoranza italiana in Slovenia e in Croazia.
La “grave notizia” è stata recepita con stupore dalla Comunità Nazionale Italiana in Slovenia e Croazia e dai suoi rappresentanti istituzionali che nei giorni scorsi avevano avviato una fitta rete di contatti con deputati, senatori e rappresentanti del Mae.
È stata avviata così un’attività di sensibilizzazione del mondo politico ed istituzionale italiano riguardo ad una situazione che, scrive l’Unione Italiana, «potrebbe tradursi, in caso di mancato rifinanziamento dei due importanti strumenti giuridici e finanziari qualificanti della politica estera italiana ai suoi confini orientali, in un vero e proprio dramma per le due Comunità».
Per questo, nei giorni scorsi, i vertici dell’Unione Italiana si sono rivolti, con una lettera al Capo dello Stato italiano, Giorgio Napolitano, al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti, e al Ministro degli Affari Esteri, Giulio Terzi di Sant’Agata.
Nelle lettere, il Presidente dell’Unione Italiana, Furio Radin ed il Presidente della Giunta Esecutiva dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, si sono detti «profondamente convinti che la presenza e il ruolo degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati in Italia e delle Minoranze, la Comunità Nazionale Italiana in Croazia e Slovenia e la Comunità Nazionale Slovena in Italia, costituisca un patrimonio di inestimabile valore per i tre Paesi».
«Pur consci delle difficoltà economiche che investono l’Italia, – si legge nella lettera – riteniamo che le risorse destinate a queste Comunità debbano essere ritenute un investimento. È per questo motivo che Le rivolgiamo un accorato appello affinché venga inserito nel Ddl di stabilità la norma che proroga i contributi in favore della Comunità Nazionale Italiana in Croazia e Slovenia e delle Associazioni degli Esuli istriani, fiumani e dalmati, rifinanziando, quindi, per il triennio 2013-2015, le Leggi 72/ 2001 e 73/2001, auspicabilmente negli importi previsti per il 2010, riconfermando in questo modo l’interesse strategico nei confronti delle nostre Comunità e dei loro territori d’insediamento storico».
Analogamente, nella lettera si chiedeva che «siano riportati ai valori del 2010 gli stanziamenti (Cap. 4545 del Mae) relativi alla Legge n. 960 del 1982: Rifinanziamento della legge 14 marzo 1977, n. 73, concernente la ratifica degli accordi di Osimo tra l’Italia e la Jugoslavia».
«Auspichiamo inoltre – si aggiungeva – che i fondi per la Comunità Slovena della Legge 38/2001 non siano ridotti. Siamo convinti, infatti, che in attesa dell’approvazione di una legge per gli interventi a favore delle popolazioni italiane nell’ex-Jugoslavia, come recita la Legge 19/91, debba rimanere immutato il sostegno della nostra Nazione Madre».
Appresa la dichiarazione di inammissibilità degli emendamenti presentati alla Camera per ripristinare nella proposta di Legge di stabilità 2013 il rifinanziamento delle Legge 16 marzo 2001, n. 72, recante interventi a tutela del patrimonio storico e culturale delle comunità degli esuli italiani dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia, e della Legge 21 marzo 2001, n. 73, recante interventi a favore della minoranza italiana in Slovenia e in Croazia i vertici dell’Unione Italiana, il Presidente dell’UI, Furio Radin, il Presidente della Giunta Esecutiva dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, la Presidente e il Vicepresidente dell’Assemblea dell’Unione Italiana, Floriana Bassanese Radin e Paolo Demarin, alla presenza del Segretario Generale dell’UI, Christiana Babic, si sono riuniti in una sessione urgente nel corso della quale è stata decisa la convocazione della I Sessione straordinaria dell’Assemblea dell’UI, per il 10 novembre prossimo, per discutere della situazione che «pone a rischio la realizzazione di innumerevoli e qualificate attività che la Comunità Nazionale Italiana in Croazia e Slovenia svolge in favore del mantenimento e del rafforzamento della lingua, della cultura e dell’identità italiana in Istria, a Fiume e in Dalmazia».
Nel corso della riunione è stato altresì deciso di rivolgere anche «un secondo accorato appello al Capo dello Stato italiano, Giorgio Napolitano, chiedendogli di intervenire con la sua autorità morale per impedire le drammatiche decurtazioni dei finanziamenti, che determinerebbero in sostanza, l’inizio della scomparsa definitiva dell’unica Minoranza autoctona che l’Italia possiede al di fuori dei propri confini nazionali».
(fonte Aise 6 novembre 2012)