Antonio Ballarin è il nuovo Presidente dell’Anvgd. Nato nel Quartiere giuliano di Roma da famiglia lussignana, “figlio del popolo” si definisce, orgoglioso delle proprie radici, ha festeggiato cinquanta tre anni nei giorni del Congresso assieme alla sua famiglia, moglie e tre figli, che hanno cantato insieme le canzoni istriane durante la serata di gala. Da anni ha messo a disposizione il suo impegno per l’associazione, supportando il lavoro di Lucio Toth, che continua il suo lavoro nelle vesti di Presidente onorario, con slancio e quella passionalità adriatica che caratterizza il contributo di tanta nostra gente. L’elezione di Ballarin al XX Congresso di Gorizia, segna un momento di svolta nella storia dell’associazione, attesa, annunciata, voluta, preparata per dare nuovo corso ad un’attività consolidata e forte ma persa in mille rivoli e mille interessi imposti dall’evoluzione dei tempi e delle contingenze. La prima cosa da fare? Costruire una rete “di amicizia”, afferma il Neopresidente, “per affrontare tutti i problemi – e ce ne sono tanti – con la serenità di cui abbiamo bisogno. Non mancherà il confronto – come succede in tutte le famiglie, e noi è questo che siamo, una famiglia – per tanto con la volontà di costruire, non di distruggere la nostra immagine di popolo sparso, legato alle origini, che ha portato dignità ovunque abbia stabilito la propria dimora”.
Il tutto cercando di “integrare e non di escludere”. In questi anni si sono create diverse sacche critiche in varie parti d’Italia, con Comitati che sono entrati in sofferenza. Secondo il principio per cui “abbiamo bisogno del contributo di tutti”, il dialogo sarà fondamentale per ricompattare una realtà che deve procedere decisa, soprattutto in un momento come questo, soffocato dalle difficoltà finanziarie, con stanziamenti a singhiozzo. Una delle novità di questo Congresso è anche l’annuncio di costituzione di una Aps, ovvero una Onlus che dovrebbe portare alle associazioni quel 5 per mille della dichiarazione dei redditi previsto dalla legge.
L’elezione di Antonio Ballarin arriva dopo tre giorni di congresso durante il quale sono emersi messaggi di grande apertura con l’intervento, nella prima giornata, dei massimi rappresentanti del Comune con il Sindaco Ettore Romoli e della Provincia Stefano Gherghetta, della Regione con il consigliere Gaetano Valenti, dei Presidenti delle altre Associazioni degli Esuli (Dalmati con il gen. Elio Ricciardi, Fiumani con il Sindaco Guido Brazzoduro, Polesani con il Sindaco Argeo Benco, le Comunità Istriane con il Presidente Lorenzo Rovis), dei Giuliani nel Mondo con il VicePresidente Silvio Cattalini, ma anche con la partecipazione del Presidente della Giunta di Unione Italiana, Maurizio Tremul e, per la prima volta, di un alto rappresentante degli Sloveni di Gorizia, Livio Semolic. Con Rodolfo Ziberna, Presidente Anvgd fino al XX Congresso di questi giorni, così come sottolineato durante il suo intervento d’apertura, Semolic lavora da tempo per portare a quel clima di distensione necessario a dare nuova qualità alla realtà goriziana ma non soltanto. Una disponibilità che conferma il desiderio di seguire la linea tracciata nel 2010 dai tre Presidenti di Italia, Croazia e Slovenia con l’incontro del 13 luglio a Trieste che le associazioni degli esuli hanno reso possibile e che ora fanno propria per offrire un’altra possibilità alla storia stessa dell’associazionismo.
Per Tremul è significativo quanto registrato negli ultimi tempi: minoranza ed esuli, fianco a fianco, si sono presentati compatti con le loro richieste al Governo, di reciproco supporto, per far rientrare nella Legge di Stabilità i finanziamenti necessari alla loro esistenza. Un segnale forte che va continuato, con altre occasioni di collaborazione anche in campo europeo. Dal punto di vista umano, – Tremul continua a ripeterlo da tempo – è necessario il superamento del “noi e voi” per giungere a quel “noi e noi” che rispecchia la realtà delle cose.
Durante il dibattito seguito alla cerimonia ufficiale di apertura del XX Congresso, l’attenzione è stata posta soprattutto sulla scuola, uno dei primi e maggiori risultati del Tavolo col Governo aperto qualche anno fa. La collaborazione col MIUR sta dando l’occasione di dialogare con le scuole, educando gli insegnanti alla conoscenza delle vicende adriatiche. Ma, grazie a questo percorso, si è formata una squadra vincente, composta da docenti attivi nell’associazionismo che sentono questa attività come una “causa” vera e propria per la quale spendersi totalmente. Non soltanto, la collaborazione si è estesa anche alla scuola della minoranza, con progetti comuni e con i concorsi destinati agli alunni, che ristabiliscono un po’ di equilibrio nel silenzio di tanti decenni. Un lavoro che va comunque continuato.
Si è parlato inoltre di beni abbandonati da porre su un piano alto, che introduca delle novità e poi di cultura in senso lato riguardante l’impegno dei Comitati, ma anche di informazione, cimiteri ed altre tematiche di fondamentale importanza per l’esistenza stessa dell’Anvgd. Su tutto, l’esigenza di un ricambio generazionale che inizia dal vertice. Nella squadra di Antonio Ballarin (Roma) alcuni nomi nuovi e parecchi giovani. Ad iniziare dal segretario Alessandro Scardino (Verona). Al fianco di Ballarin, nell’esecutivo: Pietro Cerlienco (Monza), Franco Papetti (Perugia), Maria Elena Depetroni (Bergamo), Renzo Codarin (Trieste), Davide Rossi (Verona-Trieste), Guido Brazzoduro (Milano), Mario Diracca (Pescara), Rodolfo Ziberna (Gorizia), Giampaolo Pani (Modena), Italia Giacca (Verona), Alessandro Cuk (Venezia) e Donatella Schurzel (Roma). Delegato all’amministrazione, Maria Rita Sanguigni.
Il Consiglio dell’Anvgd si riunirà nel gennaio del 2013 per la distribuzione degli incarichi-delega. Il nuovo Presidente ha un progetto ben preciso.
“Non sono Martin Luther King ma ho un sogno – ha dichiarato in chiusura di Congresso -, sono un idealista e quindi vorrei che la nostra attività si configurasse su basi di amicizia, una squadra che porti avanti dei valori in cui crede. Confrontarci per superare le reticenze attraverso una comunicazione che focalizzi i nostri obiettivi. Su questo ci impegneremo pur nell’autonomia dei singoli comitati ma con un contatto continuo ed efficace. Non vogliamo esclusivismi, di siti internet più ce ne sono meglio è, anzi, devono servirci per creare degli archivi del ricordo e per meglio delineare i progetti con gli italiani della minoranza”.
Non dimentica, Ballarin, in questo caso, di richiamarsi a dei simboli forti, che valgono per gli uni e per gli altri, come la bandiera.
“Abbiamo elaborato un lutto – afferma, prima di salutare il centinaio di delegati giunti da tutta Italia – dal quale stiamo parzialmente uscendo grazie anche al Giorno del Ricordo. Il senso di appartenenza per noi è importante e lo è anche a livello generale per cui la nostra realtà italiana, vista da fuori è meravigliosa, culla di cultura e civiltà, e noi siamo, di fatto, una culla all’interno di una culla. Ovunque sia andata la nostra gente ha dato prova di dignità, anche nella povertà, e voglia di costruire”.
Rosanna Turcinovich Giuricin su www.arcipelagoadriatico.it 18 novembre 2012