La candidatura di Venezia a capitale della cultura europea 2019 come rilancio del Nordest. La società civile corre spesso più dei processi istituzionali e, pur riconoscendo e rispettando il ruolo delle istituzioni, che devono guidare i processi, può contribuire allo sviluppo di un’iniziativa della portata della candidatura di Venezia a capitale europea della cultura 2019.
È questo l’obiettivo che il Salone europeo della cultura “Venezia 2019” ha perseguito con il meeting della cultura delle Venezie in cui dieci personalità del territorio hanno portato le loro testimonianze, poi raccolte e consegnate al presidente del comitato promotore della candidatura Innocenzo Cipolletta. «Il movimento spontaneo raccolto dietro la bandiera della capitale europea della cultura – ha detto il direttore del Salone, Filiberto Zovico – parte dal basso e il fatto che, in un momento di difficoltà molto forte, la società civile si attivi per tirare fuori nuove idee per cercare di reagire, vuol dire che questa parte di Paese non si rassegna. E ritengo che questo sforzo vada messo in rete, perché pensiamo che questo territorio abbia bisogno di rilanciarsi costruendo una metropoli competitiva, un sistema integrato di area metropolitana, rinnovando il tessuto industriale e passando a un’idea in cui la cultura, l’innovazione e la riscoperta della manualità artigiana costituiscono la base per il rilancio».
A moderare il meeting è stato Cristiano Segafreddo, direttore generale dell’Associazione Progetto Marzotto. «Tra Venezia e Berlino – ha detto richiamandosi al tema di fondo del salone – c’é uno spread prima di tutto culturale e territoriale: se riusciremo a ridurlo, trasformeremo questo territorio in una città, prima ancora che in una capitale, inserita nella competizione globale e incardinata sulla contemporaneità, connettendo il territorio con il mondo». Innocenzo Cipolletta ha quindi presentato il progetto “Le Venezie Capitale europea della Cultura 2019”.
«Il dossier di candidatura – ha introdotto – parte da oggi, con la pubblicazione del bando, ma ci lavoriamo da tempo, a partire dalla proposta del tema, che è il rapporto tra economia e cultura, perché siamo convinti che la crescita di questo territorio, che ha saputo diventare uno dei più ricchi d’Italia e del Mondo, sia attribuibile a una serie di qualità riassumibili nel termine “cultura”».
(fonte “Il Piccolo” 25 novembre 2012)