Nel fine settimana di passaggio fra novembre e dicembre, la Comunità Giuliano-dalmata di Johannesburg ha vissuto due significativi appuntamenti con la propria storia, abilmente ed agilmente condotti dalla giornalista Viviana Facchinetti, nel Continente Nero per la presentazione del suo ultimo libro, dedicato ai Giuliani emigrati in Sud Africa.
Il primo appuntamento ha avuto luogo nella sede della Società Dante Alighieri, con un parterre che annoverava fra l’altro il Console Generale d’Italia, il presidente della Dante, il presidente del Comites, il presidente dell’Associazione Giuliani nel Mondo di Johannesburg. Nel corso dell’affollato incontro, Facchinetti ha parlato sul tema delle foibe e del coatto sradicamento delle genti giulie dalla terra d’origine, come conseguenza al Trattato di Pace di Parigi del 1947 e alla pulizia etnica voluta da Tito. La conversazione, supportata anche da rari ed interessantissimi filmati, ha illustrato i tragici eventi che travolsero i connazionali di Istria, Fiume e Dalmazia. Pagine di una storia a lungo trascurata ed ignorata, che l’istituzione della Giornata del Ricordo nel 2004, ha cominciato a far conoscere.
Attentissimo il pubblico presente alla riunione della Dante, che in più momenti ha ceduto alla commozione nell’apprendere di tanti fatti e misfatti, compiuti in maniera copiosa nel dopoguerra nei territori dell’Adriatico orientale, in stridente contrasto con i festeggiamenti nel resto dell’Italia, dove si celebrava la fine del conflitto mondiale.
Il secondo incontro con Viviana Facchinetti si è tenuto al Club Italiano di Johannesburg, dove ha avuto luogo il lancio del libro … E un giorno ci imbarcammo, in cui la giornalista racconta non comuni vicende dell’emigrazione giuliana in Sud Africa, incominciate all’epoca della scoperta delle miniere aurifere e spesso intrecciate con la storia: dalla guerra anglo-boera alla grande guerra, dalla crisi del ‘29 alla seconda guerra mondiale ed alle drammatiche conseguenze del trattato di Pace.
Storie di genti che si videro costrette ad abbandonare la loro realtà, le loro case e tutta la vita in esse contenuta. Per andare dove? ad abbracciare quale futuro? L’autrice si è dedicata a trovare le risposte a queste domande, rivolgendole a chi tale esperienza l’ha vissuta direttamente o indirettamente, ponendosi l’obiettivo di staccare l’individuo dalla generica definizione di emigrante. Le vicende riportate nel libro, infatti, sono state raccontate a Facchinetti dai diretti interessati, nel corso delle interviste da lei personalmente raccolte a Johannesburg nel 2009.
Il volume esce in felice coincidenza con il traguardo del quindicesimo anno della fondazione dell’Associazione Giuliani nel Mondo del Sud Africa, promotori dell’iniziativa assieme alla casa madre dell’Associazione Giuliani nel Mondo di Trieste, con il sostegno dell’Amministrazione Regionale del Friuli Venezia Giulia. Il libro, dalla suggestiva copertina creata dal maestro Paolo Marani e corredato da un avvincente video, curato dalla stessa Facchinetti su colonna sonora di Umberto Lupi, ha suscitato immediato ed entusiastico riscontro presso il numerosissimo pubblico presente in sala che, affettuosamente, ha travolto l’autrice per una dedica.