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Resistenza italiana in Istria: tavola rotonda a Trieste (Voce del Popolo 09gen13)

Nel febbraio dello scorso anno, per il Giorno del Ricordo 2012, parlando a Perugia di “Resistenza italiana e Movimento popolare jugoslavo di liberazione ai confini orientali”, nell’ambito del secondo degli incontri previsti dal Progetto “Istria, Fiume e Dalmazia – Laboratorio d’Europa. Parole chiave per la cittadinanza”, destinato a docenti e studenti delle scuole secondarie dell’Umbria, Ezio Giuricin, del Centro di ricerche storiche di Rovigno, aveva fornito un copioso e preciso riassunto dell’argomento; una sintesi dalla quale era emerso il vero e proprio ginepraio di interessi e il groviglio di relazioni che si erano venuti a creare nell’istro-quarnerino tra i partigiani jugoslavi e gli antifascisti italiani e, più in particolare, tra Partito comunista jugoslavo e Partito comunista italiano. Entrambe subordinate all’Urss, le due formazioni politiche si trovarono a dover fronteggiare la dolorosa questione dell’appartenenza statale di Trieste, dell’Istria costiera, di Fiume e di Zara, territori storicamente popolati da una maggioranza assoluta di cittadini di lingua e cultura veneta, che fino ad allora non era mai stata messa in discussione da nessuno.

 

Ora si torna per certi aspetti sull’argomento, con una riflessione a più voci. Infatti, per la serie di incontri promossi dall’Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata (I.R.C.I.) in vista dell’edizione di quest’anno del Giorno di Ricordo, giovedì prossimo, 10 gennaio, alle ore 17.30, presso la sala della Libreria “Minerva” di Trieste (via San, Nicolò 22), si terrà una tavola rotonda dal titolo “La Resistenza italiana in Istria”. Comprendere ciò che avvenne durante la Seconda guerra mondiale e nel corso del dopoguerra, e soprattutto i complessi rapporti tra Resistenza jugoslava e Resistenza italiana, rispettivamente tra PCJ e PCI, appare dunque centrale per mettere a fuoco anche quei drammatici fenomeni che la ricorrenza del 10 febbraio, solennità civile nazionale italiana istituita con la legge n. 92 del 30 marzo 2004, rievoca, rendendo omaggio alle vittime dei massacri delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata e della più complessa vicenda del confine orientale.

 

Tra i relatori dell’appuntamento di giovedì a Trieste è annunciata la presenza di Roberto Spazzali: insegnante e pubblicista, studioso d’istituzioni, si occupa dei fenomeni politici e sociali del Novecento nella Venezia Giulia, collaboratore della cattedra di Storia contemporanea della facoltà di Scienze della formazione. Membro di commissioni scientifico-culturali del comune di Trieste. Ha pubblicato, tra l’altro, “Lega Nazionale 1946: la ricostituzione” (1987), “Foibe: un dibattito ancora aperto” (1990), “Sotto la Todt” (1995) e contribuito a diverse opere di carattere editoriale. Socio della Deputazione di Storia Patria della Venezia Giulia, ha pubblicato con le riviste “Quaderni Giuliani di Storia”, “Studi Mariniani”, “Rivista dalmatica”, “Qualestoria”, “Studi Goriziani”, “Tempi e cultura” e collabora con le redazioni culturali de “Il Piccolo” e della sede regionale della Rai.

 

Interverranno inoltre Livio Dorigo, presidente del Circolo di cultura istro-veneta “Istria”, Fabio Forti, protagonista di importanti esplorazioni speleologiche, combattente nel 1945 nel Corpo Volontari della Libertà, Mario Merni, membro dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia e dell’Associazione volontari libertà di Gorizia. Modera Lorenzo Nuovo, storico dell’arte che si è occupato perlopiù dei rapporti fra arti visive e letteratura e di critica figurativa tra Ottocento e Novecento, indagando le dinamiche culturali tra i grandi centri italiani e europei e l’ambiente artistico triestino.

 

(fonte “la Voce del Popolo” 9 gennaio 2013)

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