Torna nella città delle origini, William Klinger, uno dei ricercatori più promettenti del panorama storiografico internazionale. Il 40.enne studioso, collaboratore del Centro di ricerche storiche di Rovigno, sarà infatti ospite del Dipartimento di Italianistica della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Ateneo quarnerino il prossimo 16 gennaio (ore 9.30, Campus di Tersatto, aula 501), per la presentazione di uno dei suoi libri più recenti, “Germania e Fiume: la questione fiumana nella diplomazia tedesca (1921-1924)”, edito dalla Deputazione di Storia Patria della Venezia Giulia (Trieste, 2011).
Nell’occasione interverranno, accanto all’autore, Grazia Tatò, presidente della Deputazione e Direttore dell’Archivio di Stato di Trieste, gli storici Roberto Spazzali e Carla Konta.
L’opera in questione è un’indagine originale, che affronta da una prospettiva inconsueta un periodo complesso del passato della città e della diplomazia mondiale – nella fattispecie delle relazioni adriatiche italo-jugoslave –, tra il 1918 e il 1924, che, all’indomani della Grande Guerra, vide esplodere la “questione di Fiume”, fu teatro dell’impresa di D’Annunzio, sperimentò un (mancato) Stato libero, un “golpe” fascista, l’annessione al Regno sabaudo.
La bibliografia sull’argomento è davvero copiosa. L’unicità della monografia di Klinger sta nel fatto che tratta la materia da un punto di vista finora trascurato: la diplomazia della Repubblica di Weimar. L’autore ha potuto esaminare importanti documenti recuperati alla fine della Seconda guerra mondiale in una miniera di salgemma a Berchtesgaden, che ha tradotto e proposto in appendice.
Il materiale riguarda l’attività del consolato tedesco a Fiume nel triennio 1921-1924, guidato da un commerciante triestino, di nazionalità e cittadinanza tedesche, Carl Hoffmann, presente in città da un paio di generazioni e titolare di una società per il commercio di prodotti coloniali e di olii eterei, con un magazzino in Punto Franco e un mulino per la macinatura delle spezie e quindi dotato di un’ampia rete di amicizie e di relazioni. Per certi versi, un uomo misterioso di cui si sa veramente poco e non si conosce nemmeno una sua fotografia.
(fonte “la Voce del Popolo” 10 gennaio 2013)