Per il momento è solo una proposta ma tanto basta ad alimentare polemiche, che potrebbero sfociare in proteste vere e proprie. Dovesse venire approvato il nuovo Piano regolatore della Contea di Sebenico e Tenin (Knin), c’è il rischio che una cementificazione senza precedenti vada a rovinare inesorabilmente alcune perle adriatiche. Sono gli isolotti dell’arcipelago sebenzano, la cui superficie va da un minimo di 1 ad un massimo di 100 ettari ciascuno.
Grazie al nuovo documento, se accettato, sarà possibile costruire immobili fino ad un massimo di 400 metri quadrati di superficie e ciascuno potrà essere dotato di cantina che potrà avere al massimo uno spazio calpestabile di 1000 mq. Colate di cemento insomma, affari, compravendite e un generale abbruttimento delle isolette – tutte disabitate – dell’arcipelago di Sebenico e che sono una cinquantina. Ne citiamo un paio: Smokvica (Smogvizza) Sestrice (Due Sorelle), Dvainka, Velika Krbela, Tijat (Diat), Zmajan (Smolan), Kakan (Cacan), Borovnjaci, Arte e Vinici.
Una manciata di piccole isole che sembrano destinate ad andare incontro ad una quasi certa devastazione ambientale. L’associazione sebenzana Loza, che si occupa di iniziative a tutela dell’ambiente, ha reagito al possibile scempio, con un’obiezione presentata all’ultimo giorno del dibattito pubblico, conclusosi lo scorso 31 dicembre. In essa si rimarca che le attività edilizie potrebbe portare alla svendita degli isolotti. Una legge in materia esiste già ed è quella sull’assetto territoriale e l’edificazione. Contempla la costruzione di immobili alti fino a 5 metri, di superficie non superiore ai 400 mq e con cantine di un massimo di 1000 mq.
Si badi bene che ciò riguarda però le isole (per legge di superficie dai 100 ettari in su) e non le isolette. Secondo gli ambientalisti, il nuovo piano regolatore potrebbe pertanto essere in contrasto con la citata legge e dunque risultare illecito.
Andrea Marsanich
“Il Piccolo” 13 gennaio 2013
I dirigenti dell’associazione ambientalista Loža (foto www.sibenskiportal.hr)