Identità, dimensione economica, comunicazione: tre parole che racchiudono un programma complesso ed articolato che l’ANVGD nazionale intende realizzare in Italia e nel Mondo, in particolare nelle terre d’origine dell’Adriatico Orientale, in collaborazione con le genti delle Comunità degli Italiani. Il primo passo per concretizzare un sogno? L’incontro e la conoscenza. Con queste premesse è stato organizzato nei giorni scorsi (domenica e lunedì, 3 e 4 febbraio), il primo viaggio istriano del Presidente dell’ANVGD, Antonio Ballarin, a due mesi dalla sua elezione al Congresso di Gorizia. Zaino in spalla, lasciata Roma per Trieste, ha avuto modo di incontrare la realtà dei sodalizi del gruppo nazionale italiano con spirito esplorativo e per sondare/raccogliere ulteriori spunti per un’attività che vuole essere immediata e concreta. Nell’auspicato tempo della “ricomposizione”, è il momento di operare.
Antonio Ballarin, accompagnato dalla moglie Lory, ha incontrato domenica alla CI “Fulvio Tomizza” di Umago, il Presidente Pino Degrassi ed i suoi collaboratori. A Buie, ad attenderlo c’era Lionella Pausin Acquavita con le sue collaboratrici, ad accompagnarlo a Piemonte d’Istria è stato Franco Biloslavo dell’Associazione delle Comunità istriane di Trieste. Lunedì, l’appuntamento con Antonio Rocco, direttore di Radio e Tv Capodistria con i caporedattori delle emittenti, poi la visita alla CI “Santorio Santorio” accolto dal presidente Mario Steffé e, nel pomeriggio, l’incontro con la CI di Pirano nella splendida Casa Tartini con la Presidente Manuela Rojec, accompagnato da Maurizio Tremul, presidente della Giunta UI. Sempre a Capodistria, il Presidente Ballarin è stato ospite della trasmissione Meridiani, condotta da Ezio Giuricin e dedicata al Giorno del Ricordo, con la partecipazione di altri rappresentanti delle associazioni degli esuli.
Full immersion, insomma, per un Neopresidente che conosce benissimo la realtà di Lussino, isola d’origine della sua famiglia, raggiunta sempre con grande ansia, sacrificando però qualunque sosta nella penisola istriana. Affascinato dai paesaggi, dalla bellezza delle cittadine, dalla cordialità dei connazionali ma soprattutto dalla comunità d’intenti. “Quando se parla el dialeto – ha ribadito Ballarin – se se capise subito”. Soprattutto quando le tematiche sono comuni e le finalità pure. Conoscersi, soprattutto tra generazioni nate e cresciute altrove che cercano conferma della propria identità laddove hanno mosso i primi passi genitori, nonni ed avi. Quale ritorno è possibile oggi? Quello della collaborazione culturale, dei contatti diretti, dei progetti immaginati insieme che, in questa prima fase, si concentrano soprattutto su un turismo consapevole, fornendo strumenti conoscitivi immediati e facili da comprendere. “A dieci anni dal primo Giorno del Ricordo ci sentiamo più forti, – ha dichiarato Ballarin – pronti a immaginare il nostro popolo tra cinquant’anni, a partire da adesso”. Al momento dei saluti, un arrivederci ad aprile, probabilmente in occasione delle Rogazioni lungo le stazioni nell’Alto Buiese e verso la valle del Quieto. Anche per verificare se quanto ipotizzato insieme, abbia già mosso i primi passi.
Rosanna Turcinovich Giuricin su www.arcipelagoadriatico.it
foto CDM
A Buie si preparano i costumi di Carnevale. Nella foto il Presidente ANVGD con la Presidente della Ci, Lionella Pausin Acquavita
Per le vie di Capodistria con il Presidente della CI, Mario Steffé.